I grandi carnivori europei – orsi, lupi e linci – stanno ricolonizzando la loro storica area di distribuzione in Europa. Lo conferma uno studio – pubblicato sulla rivista Diversity and Distributions – condotto dai ricercatori del Dipartimento di Biologia e Biotecnologie della Sapienza di Roma e del Consiglio Nazionale delle Ricerche. Se prima queste specie erano a rischio estinzione, sembra proprio che ultimamente stiano riprendendosi, grazie a due grandi cambiamenti: la progressiva rinaturalizzazione di aree prima destinate ad attività umane come l’agricoltura e la minore densità della popolazione dovuta al graduale abbandono delle aree rurali.
Gli studiosi hanno analizzato i movimenti dei grandi carnivori in un periodo compreso tra il 1992 e il 2015, arrivando alla conclusione che il diverso sfruttamento del suolo e l’abbandono delle terre, abbiano influito molto di più della graduale espansione delle aree protette. Questo perché spesso, le zone naturali protette, o non sono abbastanza grandi da poter soddisfare il fabbisogno di questi animali, o perché minimamente alterate dall’uomo e quindi non coinvolte nel processo di ricolonizzazione. Secondo Luca Santini, ricercatore e senior author della Sapienza, approfittare dei cambiamenti socioeconomici e paesaggistici per creare nuove opportunità di recupero per le specie, sarà una sfida per l’Europa, la quale dovrà anche impegnarsi in una corretta educazione ambientale fatta di norme legislative e una gestione dei conflitti fra uomo e fauna selvatica nelle aree recentemente colonizzate dai grandi carnivori.