Un corpo speciale di circa mille agenti, dotati di manganelli, taser e spray urticanti con il compito di effettuare pattugliamenti 24 ore su 24 nelle Università, per controllarne gli accessi e arrestare gli studenti che turbano il non meglio specificato “funzionamento ordinato dell’istruzione”. Una legge che riporta la Grecia agli anni bui del regime dei colonnelli è stata approvata giovedì in Parlamento dalla maggioranza di destra che sostiene il governo di Kyriakos Mitsotakis. La creazione di un corpo di polizia universitario è un unicum in Europa, inesistente anche nei paesi più autoritari dell’est europeo. Ma per ora da Bruxelles nessuna reazione ufficiale. Il nuovo corpo di polizia, denominato OPPI (Gruppi Difesa Istituto Universitario) sarà composto inizialmente da mille agenti e opererà nelle cinque maggiori università greche, successivamente – nei piani del governo – aumenterà di numero e prenderà il controllo di tutte gli atenei del paese. Da un mese studenti e professori stanno protestando nelle principali città greche contro la legge.
Le università greche sono storicamente fucine del dissenso contro le politiche governative, da qui si svilupparono buona parte delle proteste contro la crisi del 2010. Nel 1973, i carri armati dei colonnelli sfondarono i cancelli del Politecnico di Atene per porre fine all’occupazione degli studenti contro la giunta militare, in quella giornata persero la vita 24 persone. A quasi 50 anni di distanza la situazione non suona troppo diversa.