Proseguono in diverse città spagnole le proteste contro la detenzione del rapper Pablo Hasél, condannato a nove mesi di carcere per reati di opinione, ovvero aver scritto nei suoi testi parole che i giudici hanno interpretato come “esaltazione del terrorismo” e “ingiurie alla corona”. Ieri sera centinaia di persone si sono trovate a chiedere il suo rilascio nelle strade della capitale Madrid, ma le proteste più imponenti sono state in Catalogna, con imponenti cortei a Barcellona, Girona e Lleida. la città dove il rapper è stato arrestato. Ancora una volta la polizia spagnola ha reagito con durezza alle proteste: a Madrid, dopo aver cercato di chiudere le vie di accesso alla piazza per evitare che il numero dei manifestanti crescesse, la guardia civil ha effettuato 14 arresti. Imponente il corteo di Barcellona, dove i manifestanti hanno innalzato barricate, gli arresti sono stati almeno 22 e una ragazza ha perso un occhio.
Nel frattempo la politica spagnola sta cercando di calmare le acque, e come sempre in questi casi (ad esempio in occasione delle proteste di massa in Francia contro la legge di sicurezza globale) si dimostra che la lotta di piazza riesce a raggiungere risultati tangibili. La vice premier spagnola, Carmen Calvo, ha dichiarato che il governo intende cambiare la legge affinché la libertà di espressione non comporti più la privazione della libertà.