Un astronauta a bordo della Stazione spaziale internazionale, mentre sorvolava le americhe in un momento della giornata che godeva di assenza di nuvole e inclinazione solare perfetta per la visibilità, ha scattato una foto dell’Amazzonia peruviana, per la precisione sulla regione Madre de Dios, porzione sud-orientale del territorio del Perù. Nella foto si vede chiaramente che la foresta è solcata da veri e propri fiumi dorati.
Di cosa si tratta? Dei fossati scavati dai cercatori d’oro illegali. Il loro metodo si basa infatti sulla deforestazione, effettuata coi bulldozer, e sulla creazione di fiumi artificiali che spesso ripercorrono le orme di antichi fiumi. Una volta individuato l’oro la tecnica per estrarlo si basa sull’uso intensivo del mercurio, che permette di amalgamare le pagliuzze d’oro presenti nelle sabbie e ottenerne una lega dalla quale, una volta scaldata a circa 400 gradi centigradi, è possibile recuperare il metallo prezioso.
Il mercurio è un vero e proprio killer degli ecosistemi. Si accumula per lungo tempo e si propaga nell’atmosfera anche a lunga distanza. Per questo la Convenzione di Minamata del 2018, firmata anche dal Perù, ne prevede l’eliminazione. Nonostante questo l’attività dei cercatori d’oro illegali continua. Il Perù è il sesto produttore mondiale d’oro, con 140 tonnellate all’anno. Una parte arriva proprio dalle miniere illegali, la cui presenza è aumentata del 670% in 35 anni, secondo uno studio pubblicato sulla rivista scientifica ScienceAdvance.