Il governo italiano nel febbraio 2020 avrebbe ingannato l’Organizzazione mondiale della sanità, fingendosi falsamente preparata ad affrontare una pandemia, a sostenerlo è un articolo pubblicato sul Guardian, testata entrata in possesso del documento di autovalutazione presentato dal nostro paese all’Oms il 4 febbraio 2020. In questo documento l’Italia si dichiarava a “livello 5”, ovvero il grado più alto di preparazione nell’affrontare una pandemia, che prevede che «il meccanismo di coordinamento degli interventi di emergenza del settore sanitario e il sistema di gestione degli incidenti collegato con un centro operativo di emergenza nazionale sono stati testati e aggiornati regolarmente». Niente di più falso, visto che l’ultimo aggiornamento del piano pandemico risaliva al 2006. Proprio questo fattore avrebbe comportato l’impreparazione nell’affrontare la prima ondata pandemica del Sars-Cov-2 e contribuito a provocare numerose vittime che si sarebbero potute evitare.
Il documento di autovalutazione presentato all’Oms dal governo Conte II è stato consegnato dal Guardian alla Procura di Bergamo, dove è già in atto dal dicembre scorso una indagine sulla supposta negligenza delle autorità italiane nella gestione sanitaria della prima ondata di Covid-19. Fino ad oggi il confermato ministro della Salute, Roberto Speranza, ha negato ogni coinvolgimento sulla vicenda. Se la procura di Bergamo dovesse accertare il mancato aggiornamento del piano pandemico, tutti i ministri della Salute e i presidenti del Consiglio che si sono succeduti dal 2013, rischierebbero di essere processati.