I pozzi di petrolio abbandonati dalle compagnie petrolifere fallite rilasciano enormi quantità di gas serra nell’atmosfera. Secondo una stima di Reuters, sarebbero circa 29 milioni i ‘pozzi orfani’ sparsi nel mondo. Le emissioni di metano che ne derivano ammonterebbero a più di 2,5 milioni di tonnellate l’anno. Solo negli Stati Uniti, nel 2018, oltre 3 milioni di pozzi abbandonati hanno rilasciato 281 mila tonnellate di gas serra. Secondo una stima del 2014, questo genere di emissioni di metano rappresenterebbe l’8% del totale statunitense. Il fenomeno, a causa del rilascio di sostanze cancerogene nelle falde acquifere, sarebbe poi collegato a dozzine di casi di contaminazione delle acque.
Un problema grosso, sottostimato e in via di peggioramento. Nell’ultimo anno, solo negli Stati Uniti, altre 50 grandi aziende sono fallite. Dal 2008, il numero di pozzi abbandonati documentato negli USA, infatti, è aumentato di oltre il 12%. Si ritiene che questa percentuale sia destinata a crescere a causa, soprattutto, dei nuovi fallimenti delle compagnie petrolifere e del gas associati alla pandemia. Le perdite di metano rappresentano una grave minaccia per il clima. Un fenomeno climalterante in espansione che, inoltre, danneggia la salute pubblica. Nel 2020, l’IPCC ha raccomandato ai paesi membri delle Nazioni Unite di iniziare a tracciare le emissioni di metano dai pozzi di petrolio e gas abbandonati. Finora, solo Stati Uniti e Canada hanno iniziato a farlo.