I ghiacciai artici si stanno sciogliendo e le temperature del permafrost sono in aumento. Fenomeni legati al riscaldamento globale che determinano però condizioni di freddo estremo nell’Emisfero Settentrionale. Tra gli altri, lo ha dimostrato un recente studio dell’Università Milano-Bicocca. La ricerca, nata dalla collaborazione con l’Università di Harvard, ha spiegato come il riscaldamento del pianeta può alimentare eventi di freddo estremo. È stato il caso dei -19°C in Texas, dei -26°C registrati in Trentino Alto Adige o dei -25°C toccati alle porte di Madrid. La causa di queste anomalie va ricercata nelle alterazioni del vortice polare. Quest’ultimo è un fenomeno del tutto ordinario, una circolazione del vento nell’alta atmosfera, che negli ultimi decenni si è però indebolito. Un vortice polare più debole a causa del riscaldamento dell’Artico, indebolisce a sua volta la corrente a getto, con la conseguenza che l’aria fredda può raggiungere latitudini più basse.
Sebbene paradossale, gli eventi di freddo estremo confermano anziché smentire il riscaldamento globale. È bene ricordare, infatti, la differenza tra il meteo, legato alle condizioni che si verificano in questo momento, e il clima, che è invece l’insieme delle condizioni meteorologiche considerate su un periodo temporale più ampio. Le condizioni climatiche influenzano però quelle meteorologiche. “Il cambiamento climatico – spiegano i ricercatori – rende più probabili condizioni meteorologiche estreme e irregolari e, in alcuni casi, più gravi”.