Diciassette specie endemiche della flora europea sono state riabilitate grazie ad un recente progetto di ricerca. Il team di ricercatori guidato dall’Università degli Studi Roma Tre ha svolto un’accurata indagine su 36 specie di piante endemiche considerate ‘estinte’. Diciassette di queste, però, non lo erano affatto. Tre specie sono state letteralmente scoperte di nuovo a seguito di indagini sul campo. Per alcune, sono stati rinvenuti esemplari vivi conservati presso orti botanici e banche del germoplasma europei. Altre ancora, invece, sono state riclassificate come nuove specie sulla base dei nuovi dati a disposizione. Diciannove specie, tuttavia, sono andate perse per sempre. Tra queste, nove erano italiane. Prevenire le estinzioni resta quindi prioritario.
Grazie a tecniche sempre più avanzate per indagare la variabilità specifica, il contributo più consistente alla riabilitazione è dipeso dal miglioramento delle conoscenze tassonomiche. La ricerca ha sottolineato come specie e varietà credute estinte possono, in realtà, essere riscoperte grazie ad un costante monitoraggio e impegno nella ricerca floristica. In questo contesto, orti botanici e banche del germoplasma rappresentano, ad oggi, le infrastrutture più efficienti nella conservazione ex situ delle specie vegetali. Consentono, quindi, di scongiurare la perdita definitiva di biodiversità, anche quando mancano le condizioni ambientali favorevoli al sostentamento delle popolazioni naturali. Non a caso negli ultimi anni, su queste, l’Europa vi ha investito ampiamente.