A poco più di un anno l’improvvisa necessità di lavorare in smart working e l’inevitabile DAD Didattica a distanza per le scuole, obbligano attualmente alcune categorie di lavoratori e più di 6 milioni di studenti ad una connessione a internet. Una recente analisi dell’ISTAT il Rapporto Bes 2020, per il benessere equo e sostenibile dei principali fenomeni economici, sociali e ambientali in Italia, dimostra che un terzo delle famiglie italiane non possiede un computer e i 24,2% non ha o non usa una connessione internet. Ciò dimostra che gli italiani non hanno una digitalizzazione adeguata e stabile o di qualità sufficiente, quindi non in grado di supportare videochiamate e collegamenti a piattaforme on-line. Nonostante il governo abbia fornito delle risorse per sopperire alla situazione, riuscendo a coprire solo il 46% dei richiedenti, in Italia rimane un serio problema di infrastrutture inadeguate.
Questo crea in moltissimi casi una forte diseguaglianza didattica e lavorativa che la recente emergenza sanitaria ha evidenziato in un divario digitale e sociale grave, con un significativo gap tra un Nord e Sud. Nel mezzogiorno, infatti, le famiglie senza computer e senza un collegamento internet sono circa il 40% del totale. Il problema riguarda specialmente le famiglie di anziani, quelle a basso livello d’istruzione e con scarse disponibilità economiche, penalizzando fortemente anche la possibilità imprenditoriale e mettendoci al terzultimo posto (25°) della media europea.