Il 12 marzo 2021, quattro potenze si sono incontrate virtualmente per un nuovo summit internazionale. Le potenze sono Stati Uniti, Australia, India e Giappone, e il summit è il Dialogo quadrilaterale sulla sicurezza (Quadrilateral Security Dialogue, o più semplicemente “Quad”). Nonostante nessuno abbia nominato la Cina, l’intero progetto è evidentemente pensato in chiave anti-cinese. Con una logica da guerra fredda, si pone lo scopo di prevenire potenziali minacce e preservare pace, prosperità e democrazia nella regione Indo-Pacifica.
Già nel 2007 si era tenuto un primo incontro del Quad, su suggerimento delll’ex primo ministro giapponese Shinzo Abe. Contestato dalla Cina, il progetto era stato rapidamente abbandonato. Nel 2017, Donald Trump lo ha resuscitato. Biden ha dimostrato di voler procedere lungo la stessa linea. Si tratta in tutto e per tutto di una nuova Nato, pensata per mantenere un “equilibrio dei poteri” ed essenzialmente nata dalla diffusa paura per la crescita cinese. Negli ultimi anni, la Cina è cresciuta immensamente non solo come economia ma anche come potenza militare. A questo si aggiungono scelte politiche che hanno attratto molte preoccupazioni a livello globale, come la repressione degli Uiguri e le mosse autoritarie ad Hong Kong. Nonostante questo, la Cina non invade un paese da secoli né sembra intenzionata a farlo ora. Per questo sembra che a motivare il Quad siano piuttosto allarmismo e preoccupazioni di natura economica. Vari paesi membri della Nato hanno dimostrato interesse nella nuova alleanza. A livello globale, Israele e Russia sono le uniche potenze coloniali non coinvolte.