La Spagna sarà il primo paese europeo a testare la settimana lavorativa di 4 giorni. Si tratta di un progetto pilota lanciato dal partito progressista Más País e pensato per tutelare maggiormente il benessere psicologico dei lavoratori. Il progetto di transizione coinvolge 200 aziende e migliaia di lavoratori. Durerà tre anni e sarà in larga parte finanziato dallo stato. Uniche condizioni: che gli stipendi non siano ridotti e che nessun lavoratore sia licenziato.
Il quantitativo di ore di lavoro settimanali non ha una relazione chiara con la produttività. Ha invece una correlazione con assenteismo, stress e burnout e persino con l’inquinamento. Per questo il partito di sinistra Más País ha proposto di passare da una settimana lavorativa di 40 ore ad una di 32, distribuite in 4 giorni. Si tratta di uno dei primi paesi del mondo a fare una proposta così radicale. Il progetto ha suscitato reazioni entusiaste presso i sindacati, ma è stato accolto con più freddezza dagli imprenditori e soprattutto dalla destra. La Spagna è uno dei paesi europei in cui si lavora più duramente, ma con pochi effetti sulla produttività. Con l’iniziativa, il leader di Más País Errejón vuole dimostrare che si può lavorare meno e allo stesso tempo meglio. Per il primo anno, lo stato coprirà i costi della transizione per il 100%, diminuendo poi gradualmente nel corso dei due anni successivi.