Oggi, in Italia, si terrà il primo sciopero nazionale di tutto il personale Amazon. In totale sono 40.000 i lavoratori che aderiranno alla protesta, di cui 31.000 facenti parte della filiera legata al colosso dell’e-commerce e 9000 addetti al magazzino. Lo sciopero è stato organizzato da alcuni sindacati e le proteste avranno luogo davanti agli edifici, ai magazzini ed ai centri Amazon di tutta Italia. Amazon non è realmente disposto a venire incontro alle esigenze dei lavoratori e, perciò, i dipendenti questo lunedì oltre a non consegnare i pacchi chiedono ai clienti di non effettuare acquisti nella giornata di oggi per creare un importante disagio all’azienda. La richiesta è di diminuire l’orario lavorativo a 39 ore settimanali nonché di ridurre i ritmi di lavoro. Inoltre, si pretende un aumento della retribuzione e contratti a tempo indeterminato per i vari lavoratori precari. Al momento l’orario di lavoro è di 44 ore a settimana con un solo giorno di riposo. In più, i primi 3 giorni di malattia non vengono pagati ed i magazzinieri vengono osservati costantemente dalle telecamere, mentre i drivers, controllati tramite GPS, sono obbligati a lavorare per ben 26 domeniche all’anno.
Amazon quest’anno ha aumentato di molto i suoi guadagni, concludendo il quarto trimestre del 2020 con un fatturato record: 125,56 miliardi di dollari. Ma nonostante ciò i dipendenti lavorano in condizioni alquanto discutibili ed hanno salari bassi. In tal senso, dati del governo degli Stati Uniti rivelano che 4000 lavoratori Amazon, di cui il 70% svolge la professione a tempo pieno, sono costretti a richiedere dei buoni pasto che vengono dati alle persone con problemi economici.