Il riciclo dei metalli dei dispositivi elettronici che gettiamo è importantissimo. Oggigiorno infatti, solo meno del 20% di questi viene riciclato. Buona parte del resto non smaltito, finisce nelle discariche a cielo aperto dell’Africa e dell’Asia, dove gli abitanti per estrarre metalli preziosi, lo bruciano o lo sciolgono nell’acido. Pratiche altamente tossiche e inquinanti per l’ambiente. A tal proposito, l’Università dello Iowa ha ideato un semplice ed economico sistema per l’estrazione di questi metalli dai rifiuti elettronici. Si tratta di una tecnologia basata su un processo di ossidazione controllato il quale, sfruttando la diversa reattività dei componenti, consente di separare i diversi metalli presenti all’interno dei circuiti.
Un processo indubbiamente semplice ed economico ma che viene dopo il nostro buonsenso. È infatti fondamentale riciclare correttamente ciò che gettiamo, anche per quanto concerne l’e-waste. La situazione mondiale, per quanto concerne questo genere di rifiuti, è drammatica. Secondo il Global E-Waste Monitor 2020, è stato registrato un record di 53 milioni di tonnellate di rifiuti elettronici generati in tutto il mondo nel 2019. Quantità che, stando alle previsioni, salirà a 74 milioni di tonnellate entro il 2030. Dati allarmanti, se pensiamo che nel mondo vengono annualmente riciclati solo 10 milioni di tonnellate di rifiuti elettronici. Questo non solo ha ripercussioni sull’ambiente, ma causa anche una perdita economica pari a 55 miliardi di dollari, per via dei materiali preziosi non recuperati dai dispositivi.