domenica 22 Dicembre 2024

È stata trovata la polvere dell’asteroide che causò l’estinzione dei dinosauri 

Circa 66 milioni di anni fa i dinosauri si sono estinti. L’ipotesi più plausibile della causa di quella che viene chiamata estinzione di massa del Cretaceo, è sempre stata l’impatto di un’asteroide con la Terra. La spiegazione più accreditata ma non l’unica, perché anche le teorie di una serie di eruzioni vulcaniche e di altre calamità di natura terrestre non sono state mai escluse. 

Negli anni Novanta, la relazione tra estinzione dei grandi animali preistorici e impatto cosmico è stata ulteriormente confermata dalla scoperta di Chicxulub, il cratere da impatto sotto il mare nella penisola dello Yucatan (Golfo del Messico), datato alla fine del Cretaceo e identificato come il punto della collisione. E proprio qui, un team di ricerca ha di recente trovato la prova scientifica che i grandi animali preistorici scomparvero dal nostro pianeta a causa dello schianto di un enorme corpo celeste. Nel 2016 infatti, l’Università del Texas con il contributo di altri istituti, ha condotto la missione internazionale International Ocean Discovery Program in corrispondenza del cratere. Con l’utilizzo di una boat lift, sono state effettuate profonde trivellazioni e prelevati alcuni campioni di rocce. Dalle analisi di questi, concluse in questi giorni, sono emerse tracce di polvere dell’asteroide e, più precisamente, l’inequivocabile segno chimico rivelatore: l’iridio, elemento rarissimo nella crosta terreste, ma presente in grandi quantità in alcuni tipi di asteroidi.

Gli scienziati sono anche riusciti a datare con precisione quando la polvere si è depositata: nei vent’anni successivi all’impatto. Questo sembra proprio essere l’intervallo di tempo massimo durante il quale questa è rimasta in sospensione nell’atmosfera prima di scendere al suolo e permettere alla luce solare di raggiungere nuovamente il pianeta. Difatti lo schianto dell’asteroide ha causato un drammatico cambiamento climatico che ha portato alla scomparsa dei dinosauri e del 75% di tutte le specie terrestri. La collisione del corpo celeste ha sollevato enormi quantità di polvere, zolfo e anidride carbonica, che si sono accumulate nell’atmosfera, impedendo il passaggio della luce solare. Di conseguenza, il buio e le temperature molto basse hanno danneggiato irrimediabilmente i fotosintetizzatori delle piante, fondamentali per gli ecosistemi e la sopravvivenza di molte specie, tra cui i dinosauri.

La ricerca, i cui risultati sono stati pubblicati su Science Advances, chiude quindi definitivamente il caso dell’estinzione dei dinosauri ed esclude una volta per tutte le altre ipotesi.

[Eugenia Greco]

L'Indipendente non riceve alcun contributo pubblico né ospita alcuna pubblicità, quindi si sostiene esclusivamente grazie agli abbonati e alle donazioni dei lettori. Non abbiamo né vogliamo avere alcun legame con grandi aziende, multinazionali e partiti politici. E sarà sempre così perché questa è l’unica possibilità, secondo noi, per fare giornalismo libero e imparziale. Un’informazione – finalmente – senza padroni.

Ti è piaciuto questo articolo? Pensi sia importante che notizie e informazioni come queste vengano pubblicate e lette da sempre più persone? Sostieni il nostro lavoro con una donazione. Grazie.

Articoli correlati

1 commento

  1. Veramente la ricerca non cita per nulla i dinosauri e quindi non esclude le altre ipotesi – che non sono ipotesi.
    Le estinzioni sono fenomeni biologici ricorrenti del tutto normali e coincidenti con cambiamenti planetari di regime tettonico. Le estinzioni di massa coincidono con i cambiamenti di regime di grado più elevato. Nel caso del limite K-T è avvenuto ANCHE la caduta del meteorite, più o meno coincidente, che sicuramente non ha fatto del bene alla biosfera ma sicuramente non è stata la causa prima dell’estinzione. Ricordo che i dinosauri sono attualmente viventi nelle forme aviarie. Pare che abbiano accertato anche la sopravvivenza di forme non aviarie nella prima parte del Paleocene.

Comments are closed.

Iscriviti a The Week
la nostra newsletter settimanale gratuita

Guarda una versione di "The Week" prima di iscriverti e valuta se può interessarti ricevere settimanalmente la nostra newsletter

Ultimi

Articoli nella stessa categoria