Questa notte a San Didero, in Val di Susa, più di 1000 poliziotti sono intervenuti per sgomberare il presidio del movimento No Tav che era stato attrezzato negli scorsi mesi per difendere il territorio dove sorgerà il nuovo autoporto dell’autostrada A32 Torino-Bardonecchia, nel quale saranno predisposti piazzali di sosta e servizi per i mezzi pesanti. Lo ha riportato il sito Notav.info, da cui si apprende che le forze dell’ordine hanno lanciato lacrimogeni ad altezza d’uomo ferendo alcuni dei manifestanti. La polizia ha agito in tal modo per permettere alle ditte incaricate da Telt (azienda che si occupa di realizzare l’opera) di recintare l’intera zona tra l’autostrada e la Statale 25 del Moncenisio. I contestatori, però, non si sono ancora arresi: questa mattina si sono dati appuntamento alle ore 8,30 alla stazione di Bruzolo ed a Borgone per riunirsi nuovamente.
Il movimento No Tav è composto da gruppi di cittadini che da più di 20 anni si oppongono alla costruzione della Tav, la linea ferroviaria ad alta velocità Torino-Lione. Tra le criticità dell’opera sottolineate dagli oppositori vi sono il suo impatto ambientale e l’eccessivo costo necessario a realizzarla, ritenuto spropositato rispetto alla sua utilità. In tal senso l’Italia ha finora finanziato l’82% dei 3,6 miliardi sborsati per la costruzione della Tav. Ma ciò che più stupisce è che la somma di denaro messa a disposizione dall’Italia venga utilizzata per la costruzione del tunnel di base che dovrà unire Saint Jean de Maurienne e Susa/Bussoleno, il quale è situato per 45 dei 57,5 km totali all’interno del territorio francese.
[di Raffaele De Luca]
È vergognoso che nessuno parli di una lotta che i cittadini della Valle di Susa portano avanti ininterrottamente da anni!