Nel 2021, sono già oltre 1700 i chilometri quadrati di foresta pluviale amazzonica abbattuti o bruciati in Brasile. È quanto ha evidenziato una nuova analisi delle immagini satellitari condotta dal progetto Monitoring of the Andean Amazon. Il presidente dello Stato, Jair Bolsonaro, noto per lo scetticismo nei confronti dei cambiamenti climatici, sembrerebbe improvvisamente più attento alle tematiche ambientali. Al summit sul clima convocato da Joe Biden, Bolsonaro si sarebbe detto d’accordo con la richiesta di stabilire impegni climatici più ambiziosi. Avrebbe annunciato, inoltre, che il Brasile punta ad emissioni e deforestazione nette pari a zero, rispettivamente, entro il 2050 e il 2030.
In questa occasione, Bolsonaro avrebbe poi precisato che si impegnerà a frenare la deforestazione illegale fino al 40 per cento, ma solo se gli Stati Uniti e la comunità internazionale sosterranno almeno un miliardo di dollari di aiuti a favore del Brasile. Il cambio di opinione del presidente brasiliano, da un lato conferma la forte influenza statunitense, dall’altro, potrebbe non avere risvolti positivi. Un gran numero di attivisti, organizzazioni ed ex ministri dell’ambiente, infatti, ha avvertito che sostenere economicamente l’amministrazione Bolsonaro non risolverà il problema. Anzi, potrebbe perfino peggiorarlo. In particolare, si teme che i fondi accordati dalle recenti negoziazioni possano essere convogliati in parte proprio agli accaparratori terrieri responsabili della distruzione dell’Amazzonia. «Il nostro avvertimento – scrivono gli ex ministri Silva e Ricupero – si basa sul fatto che la deforestazione in Brasile non dipende da una mancanza di denaro, bensì è una conseguenza del deliberato fallimento delle cure del governo».
Dal 2019, da quando Jair Bolsonaro è entrato in carica come presidente, il tasso di deforestazione dell’Amazzonia è aumentato. Oltre 11 mila chilometri quadrati contro i 6 mila registrati nel periodo 2009-2018. In particolare – ha rivelato un recente studio – la dimensione media delle aree disboscate viste da satellite risulta maggiore del 61% rispetto a 10 anni fa. Alla luce di queste evidenze, «negoziare con Bolsonaro non significa necessariamente aiutare il Brasile a risolvere i suoi problemi», hanno scritto circa 200 organizzazioni in una lettera inviata a Biden all’inizio di aprile. Supplicandolo, inoltre, di non concludere alcun accordo fino a quando non perverranno risultati concreti. Le contraddizioni, per il momento, sono fin troppe. Nella stessa settimana in cui Bolsonaro prometteva a Biden l’annullamento della deforestazione in Brasile, ad esempio, la sua amministrazione ha modificato le regole per sanzionare i crimini ambientali, rallentandone la procedura.
[di Simone Valeri]