Nella giornata di ieri, a Fano (PU), uno studente diciottenne frequentante l’Istituto Tecnico Commerciale «Olivetti» si è incatenato ad un banco in segno di protesta: il ragazzo, rifacendosi alle tesi di un «costituzionalista», ha rivendicato il suo diritto di seguire le lezioni senza indossare la mascherina. Così, dopo due ore di estenuanti trattative in cui il personale scolastico ha cercato di convincere invano lo studente a rispettare le regole, i suoi compagni di classe sono stati spostati in un’altra aula e dopo aver liberato i corridoi e sgomberato la scuola, al giovane è stato ordinato di lasciare l’istituto: ad attenderlo fuori vi erano un’ambulanza ed un’auto della polizia ed il ragazzo è stato preso in custodia dai sanitari. «Sono nel reparto psichiatrico di Pesaro, a Muraglia: mi hanno fatto un Tso (Trattamento sanitario obbligatorio) e dovrò restare qui per una settimana. In questo momento una dottoressa mi sta portando via tutti gli oggetti pericolosi. Mi hanno dato dei calmanti al Santa Croce e poi mi hanno trasferito a Pesaro, a Muraglia», ha affermato il diciottenne.
Non è comunque la prima volta che il ragazzo decide di disobbedire alle regole. « È la quinta azione di protesta ed ogni volta si cerca di spiegare quali sono le regole comportamentali alle quali non si può derogare. Ma su questa vicenda della mascherina il ragazzo è deciso a proseguire la sua protesta», ha dichiarato uno dei professori. In tal caso, però, la persona che lo avrebbe spinto a comportarsi in questo modo sarebbe stato proprio il costituzionalista al quale il ragazzo ha fatto riferimento. «Lo ha plagiato. In classe con il cellulare in viva voce parlava con quello che lui chiama il costituzionalista», ha affermato la preside dell’istituto, la quale ha anche aggiunto che, secondo il medico lì presente, non vi sarebbe stato alcun ricovero forzato in quanto lo studente lo avrebbe seguito volontariamente. In ogni caso, tuttavia, ci si chiede se sia giusto procedere in tal modo nei confronti di un ragazzo che stava protestando in maniera pacifica contro l’obbligo di indossare la mascherina.
[di Raffaele De Luca]
Prima di tutto, il reato di plagio non esiste più perché è stato dichiarato incostituzionale nel 1981; poi, se rifiutarsi di indossare la mascherina in classe è un reato, il diciottenne deve essere sanzionato o punito dalla legge e non dichiarato pazzo. Il trattamento sanitario obbligatorio per gli oppositori è totalitarismo puro.
A parte che l’obbligo di mascherina al banco imposto nei precedenti DPCM è stato rimosso dalla sentenza del Tar Lazio, a parte che nell’ultimo DPCM non è previsto alcun obbligo di mascherina al banco, a parte che i protocolli del ministero dell’istruzione violano anche il DPCM e a parte che il DPCM è stato più volte giudicato incostituzionale … poi, boh, che altro dire!
Non vi ricorda la rieducazione nei manicomi che in Russia mettevano in atto verso i dissidenti? A me si…
Non capisco; hai miei tempi si mandava dal preside e si chiama i genitori!