lunedì 4 Novembre 2024

La grande guerra delle criptovalute: dove ci porteranno Bitcoin e soci?

Mentre alcuni lamentano ancora l’abbandono del sistema monetario aureo, la finanza e la tecnologia si muovono inesorabilmente verso gli orizzonti del futuro, senza mai mostrare l'intenzione di guardarsi alle spalle. Alla ricerca di nuovi modelli e di nuovi punti di riferimento, aziende e persone si sono quindi legate a criptovalute prive di padroni che aprono le porte a un domani che non tutti sono felici di prendere in considerazione.
A prescindere dalle eventuali opinioni dei detrattori, queste monete digitali sono ormai presenti nella nostra quotidianità e la loro fluttuante influenza può g...

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6 Commenti

  1. in caso di blackout mondiale bitcoin continuerebbe ad esistere in quanto alcuni nodi del network hanno storage alternativi a prova di shock tecnologico per preservare la blockchain alle generazioni future, ed esistono sistemi di comunicazione satellitare e radioamatoriale gia’ predisposti alla trasmissione dei blocchi blockchain fuori dall’infrastruttura internet corrente. uno shock tecnologico bloccherebbe la rete e impedirebbe l’elaborazione di nuove transazioni (miner che non creano nuovi blocchi per un lungo periodo di tempo), ma lentamente la rete potrebbe tranquillamente riprendere da dove ha lasciato

  2. Concordo con chi ha notato i risvolti pratici della blockchain oltre a quelli economici, depositare documenti ne è un esempio, alcune cripto stanno lavorando per certificare i contenuti pubblicati online, una sorta di “brevetto” o diritto d’autore, questo aiuterebbe a responsabilizzare chi pubblica una frase o un articolo, ostacolando così le fake news.

  3. Articolo interessante. Vi siete accorti che la TV e soprattutto i TG ignorano l’argomento? Questo dovrebbe essere un indizio. E dire che il mercato delle criptovalute, cosiddetto decentralizzato, ha avuto una crescita notevole negli ultimi 2 anni. Tutto il sistema delle criptovalute dovrebbe essere regolamentato. Se non viene fatto è solo per volontà politica. Qualcuno ancora non vuole. Ma immagino che entro un paio d’anni lo vorrà. Per quanto riguarda la blockchain è un sistema che è stato concepito con incredibile astuzia. Tutto è tracciato e quando il blocco si chiude l’informazione rimane inalterabile per sempre e chiunque può scaricare l’intero archivio delle transazioni su una chiavetta usb. E dentro ci stanno anche certe transazioni “anomale” che un magistrato potrebbe ricostruire in poco tempo, se la politica glielo permettesse. La blockchain non serve solo per scambiare monete virtuali. Serve anche, ad esempio, per depositari contratti… cosa che stanno già facendo in tante aziende nel mondo… e questo è un problema, ad esempio, per i notai. E’ semplice, sicuro, costa poco ed è immediato. In futuro dovrebbe svilupparsi molto ma questo succederà solo per la solita volontà politica che quasi sempre non coincide con il buon senso. E se c’è un blackout la blockchain non scomparirebbe. Avrebbe un problema temporaneo. E’ talmente diffuso su milioni di computer, smartphone, chiavette, tablet e cold wallet, hard wallet, satelliti etc.etc. che dopo il blackout tornerebbe tutto al suo posto. Per cancellare la blockchain servirebbe un meteorite bello grosso… ma a quel punto ci salverebbe solo una bella birra ghiacciata.

  4. Purtroppo, già 7o 8 anni fa, il mio parere sulle criptovalute era che non fossero lo strumento di libertà per i popoli che volevano prospettarsi, ma un ulteriore strumento di arricchimento per i già ricchi.
    Ed ora che piattaforme in cui si scambiano criptovalute si sono addirittura quotate in Borsa, mi sembra evidente il naufrago dell’utopia.
    Il continuo a preferire le cose fisiche, che se ci fosse un blackout mondiale, ti rimarrebbero in mano. 👍😁

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