Melinda ha chiesto il divorzio da Bill: stiamo parlando dei coniugi Gates. Ciò di cui scriveremo però non riguarda la questione in sé. Infatti, le motivazioni addotte da Melinda per la fine del matrimonio con Bill Gates, fanno tornare alla cronaca anche la storia di Jeffrey Esptein, amico del fondatore di Microsoft.
Epstein, dopo essere stato nuovamente arrestato il 6 luglio 2019 – con l’accusa federale per traffico sessuale di minori in Florida e New York – è stato trovato morto nella sua cella il 10 agosto 2019. Seppur Epstein fosse sorvegliato a vista da due guardie per scongiurare l’ipotesi di suicidio, la versione ufficiale dice che il miliardario si è suicidato. Epstein aveva creato una specie di circolo con clientela di personaggi appartenenti alla più alta élite del mondo occidentale, procurando giovani ragazze – anche minorenni – poi abusate sessualmente da Epstein e i suoi sodali.
Quando Bill Gates e Jeffrey Epstein divennero amici, quest’ultimo era già stato arrestato e condannato nel 2008 – da un tribunale dello stato della Florida – per aver procurato delle ragazze minorenni ad alcuni politici: scontò solamente 13 mesi di detenzione a seguito di un controverso patteggiamento che coinvolse l’allora procuratore distrettuale della Florida, Alexander Acosta, e futuro Segretario del Lavoro nel governo Trump, il quale dovette dimettersi in seguito al nuovo arresto di Epstein nel 2019. Nel 2008, i funzionari federali avevano identificato 36 ragazze, alcune di appena 14 anni, di cui Epstein e soci avrebbero abusato sessualmente.
Gates e Epstein, come riportato dal New York Times, si incontrarono la prima volta il 31 gennaio 2011 nella lussuosa casa del magnate, nell’Upper East Side di New York City, accanto a Central Park. Quella sera erano presenti anche Eva Andersson-Dubin, ex Miss Svezia, suo marito Glenn Dubin, miliardario degli hedge fund nonché amico e socio in affari di Epstein, con la loro figlia di 15 anni. Erano presenti anche James E. Staley, all’epoca dirigente senior di JP Morgan, oltre all’ex segretario al Tesoro, Lawrence Summers, e l’allora consigliere scientifico della Bill and Melinda Gates Foundation, Boris Nikolic. In quell’anno, furono almeno tre gli incontri tra Epstein e Gates che si protrassero fino a tarda notte nella casa newyorkese. Un altro degli incontri tra i due avvenne nel 2013, quando Gates volò sull’aereo di Epstein da un aeroporto del New Jersey fino a Palm Beach, in Florida. I rapporti continuarono negli anni seguenti e sono la causa alla base della volontà di Melinda Gates di voler divorziare. Già dal giorno del suicidio di Epstein, Melinda Gates aveva avviato contatti con gli avvocati per studiare le mosse giuste per il divorzio.
Giustamente, un articolo de La Stampa dell’agosto 2019, recitava: «Il caso Epstein è uno di quei casi destinati a far parlare i media per mesi». Infatti, nel “libro nero” di Epstein c’erano nomi importantissimi dell’élite statunitense e occidentale. Eppure, nonostante la portata della faccenda, per gravità e importanza di coloro che frequentavano Epstein, se ne parlò veramente poco se non affatto.
D’altronde, il perché lo si capisce da chi fossero i frequentatori questa cerchia creata da Epstein: l’imprenditore Leslie Wexner; il finanziere Leon David Black; l’ex Presidente USA, Bill Clinton; l’ex governatore del New Mexico, Bill Richardson, nonché ministro dell’Energia sotto la presidenza di Bill Clinton e ambasciatore americano all’Onu; l’ex senatore George Mitchell, inviato speciale per il Medio Oriente sotto l’amministrazione Clinton; i premi Nobel per la fisica Murray Gell-Mann e Frank Wilczek; l’appartenente alla famiglia reale britannica, il principe Andrea.
[di Michele Manfrin]