Bellissima notizia per il nostro pianeta che, grazie a venti anni di piani di conservazione, oggi ha una superficie forestale grande quanto la Francia. Dal 2000, infatti, è avvenuta la ricrescita di circa 60 milioni di ettari in grado di assorbire 5,9 miliardi di tonnellate di anidride carbonica. Una quantità di gas che supera quella emessa annualmente dagli Stati Uniti. Lo conferma Force of Nature – Mapping Forest Regeneration Hotspots pubblicato da WWF, Birdlife International e Wildlife Conservation Society (WCS) su Trillion Trees: si tratta della rigenerazione di un grandissimo bosco che conta tra i 22 e i 25 miliardi di nuovi alberi. Solo una piccola parte di questo è dovuta alle piantumazioni, il resto si deve alle misure di preservazione che hanno permesso la ricrescita spontanea della flora. Si parla quindi di rigenerazione delle foreste naturali, che consiste nell’adottare un approccio il quale permette il ripristino dei boschi limitando al minimo l’intervento umano. Ciò significa piantare alberi autoctoni, recintare il bestiame e quindi delimitare le aree di pascolo, rimuovere le specie invasive o non fare proprio nulla.
Le tre ONG hanno redatto una mappa servendosi di dati satellitari e analisi del telerilevamento, con il contributo di esperti provenienti da 29 paesi. Mappatura che presenta la panoramica delle aree dove il verde ha iniziato a riprendere vita. In Europa, ad esempio, è avvenuta una rigenerazione naturale nelle zone dei Balcani, al nord della Grecia e in tutta la dorsale centrale della Scandinavia. Stessa cosa in Mongolia settentrionale, Siberia, Cuba, Canada nord-occidentale e nell’Amazzonia brasiliana, “l’hotspot” più promettente con 4,2 milioni di ettari rigenerati. Questa forte ripresa della natura in alcune aree della Terra è indubbiamente un avvenimento più che positivo, ma che non deve far mollare la presa sulla preservazione dell’ambiente. A gennaio il WWF ha pubblicato uno studio riguardante 24 aree del mondo dove, dal 2004 al 2017, la deforestazione ha portato alla rovina un’area grande quasi quanto il doppio del Regno Unito.
Gi studiosi sono quindi stati chiari: per far fronte al pericoloso cambiamento climatico, è più che necessario arrestare la deforestazione e ripristinare le foreste. È stato confermato che, la rigenerazione naturale, è spesso più economica e migliore per la biodiversità, rispetto alle foreste piantate attivamente. Pertanto, questa ricerca, mostrandoci dove e perché la flora selvatica sta rinascendo, ci suggerisce come ricreare tale condizione in altre parti del globo.
[di Eugenia Greco]
Ecco, appunto. Fermiamo la deforestazione che è meglio. E allarmiamoci meno per le scorregge delle mucche.
https://www.maurizioblondet.it/fotosintesi-clorofilliana-la-conosce-ministro/
Questa è una bella notizia in controtendenza allo stragismo mediatico e visto c< anche l'agenda mondiale del world economic forum prevede una rivoluzione green che aumenterà l'installazione di server per la gestione della stessa e quindi più emissioni di anidride carbonica.