La ministra della Difesa tedesca, Annegret Kramp-Karrenbauer, ha reso noto il progetto denominato “Le Forze armate del futuro”. Un progetto che promette di «migliorare la prontezza all’azione e la preparazione dello strumento militare della Germania». Nello specifico, il fine del piano è quello di garantire una risposta militare rapida ad una eventuale escalation dei conflitti dispiegando le forze armate «fin dall’inizio», in maniera particolare «ai confini esterni della Nato». Osservando la cartina geografica è ovvio considerare che i confini della Nato per la Germania siano innanzitutto quelli con la Russia, verso la quale l’insediamento dell’amministrazione Biden negli Usa ha segnato una nuova escalation fatta di crescenti tensioni.
Per realizzare tale scopo il progetto prevede di modificare la composizione della Bundeswehr (l’insieme delle forze armate della nazione e la loro amministrazione civile). Tra i principali cambiamenti l’istituzione di un Comando nazionale, che sarà responsabile per le operazioni in Germania e si affiancherà al già esistente Centro di comando e controllo per le missioni all’estero: entrambi sottostaranno al capo di Stato maggiore della Difesa. Inoltre, i sei settori organizzativi della Bundeswehr diventeranno quattro, classificati: domini di Terra, Mare, Aerospazio e Cyber. Tali domini risponderanno ad altrettanti comandi dimensionali, responsabili per le forze pronte all’azione. Il numero massimo di soggetti appartenenti all’organico del Bundeswehr resterà lo stesso: 203.000 individui.
Questa mossa della Germania rappresenta un’ulteriore conferma della recente tendenza dei paesi Nato a riorganizzare i propri eserciti e ad aumentare fortemente le spese militari in una sorta di nuova corsa agli armamenti che coinvolge anche l’Italia. L’ Istituto internazionale di studi strategici, ha rilevato che nel 2020 la spesa mondiale per gli armamenti è aumentata del 3,5%, e la Deloitte & Touche, prima azienda mondiale per servizi e consulenze, ha dichiarato che nel 2021 vi sarà un ulteriore incremento globale del 2,8% principalmente in Europa.
[di Raffaele De Luca]
Io continuo ad avere flashback sul film “Idiocracy”.
É grave?
Non è un film…