lunedì 25 Novembre 2024

Lavorare troppo fa male alla salute, uno studio lo conferma

Uno studio è stato recentemente pubblicato sulla rivista accademica Environment International. A condurlo, l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) e l’Organizzazione internazionale del lavoro (OIL). Lo studio si è svolto tra il 2000 e il 2016, in 194 paesi e ha come oggetto gli effetti delle lunghe ore di lavoro sulla salute. Il risultato, forse non sorprendente in sé, è che troppo lavoro ha effetti deleteri sulla salute: vi è un maggior rischio di coronaropatie e infarto per chi lavora più di 55 ore alla settimana rispetto a chi lavora le normali 35-40.

I lunghi orari di lavoro sono una piaga a livello globale: nel 2016, 488 milioni di persone vi sono state esposte. Si tratta dell’8,9% della popolazione mondiale, una percentuale che è andata aumentando negli anni. Tra il 2000 e il 2016, ha registrato un aumento del 29% e ha causato più di 745.000 morti (secondo le stime di OMS e OIL). Le vittime sono soprattutto gli uomini di età tra i 30 e i 35 anni. Nel 3,4% dei casi le cause di decesso sono le coronaropatie, nel 6,9% gli infarti. Secondo lo studio, a mediare tra il lavoro e le patologie sarebbero due fattori possibili: le risposte fisiologiche (l’attività nervosa, la risposta del sistema immunitario, l’aumento nella pressione sanguigna e la fibrillazione atriale) e quelle comportamentali (il fumo, il consumo di alcol, la sedentarietà, i disturbi del sonno, l’adozione di una dieta squilibrata).

Alcune regioni del globo sono più esposte a queste problematiche: l’Europa relativamente poco, probabilmente per la maggiore regolamentazione del lavoro, l’Africa e l’Asia sono invece i continenti più colpiti. Si registra però una diminuzione graduale in Africa e invece un aumento in Asia, soprattutto nella regione più orientale e meridionale. Il Sud-Est asiatico, come anche il Pacifico occidentale, sono più colpiti anche dai decessi: in proporzione, questi sono in numero maggiore rispetto all’Africa.

Lo studio evidenzia che con le crisi tendono ad aumentare anche le ore di lavoro. La pandemia è uno di questi momenti: causa morti non solo dirette, ma anche indirette, soprattutto perché il lavoro da remoto tende a cancellare i confini tra lavoro e vita privata e a favorire quindi un regime sregolato. La soluzione, secondo OMS e OIL, è la diffusa regolamentazione del lavoro, che ponga limiti rigidi al numero di ore di lavoro settimanali per favorire la salute dei cittadini.

L'Indipendente non riceve alcun contributo pubblico né ospita alcuna pubblicità, quindi si sostiene esclusivamente grazie agli abbonati e alle donazioni dei lettori. Non abbiamo né vogliamo avere alcun legame con grandi aziende, multinazionali e partiti politici. E sarà sempre così perché questa è l’unica possibilità, secondo noi, per fare giornalismo libero e imparziale. Un’informazione – finalmente – senza padroni.

Ti è piaciuto questo articolo? Pensi sia importante che notizie e informazioni come queste vengano pubblicate e lette da sempre più persone? Sostieni il nostro lavoro con una donazione. Grazie.

Articoli correlati

Iscriviti a The Week
la nostra newsletter settimanale gratuita

Guarda una versione di "The Week" prima di iscriverti e valuta se può interessarti ricevere settimanalmente la nostra newsletter

Ultimi

Articoli nella stessa categoria