giovedì 21 Novembre 2024

Prove di pace tra Usa e Russia: Biden e Putin si incontreranno in Svizzera

Biden e Putin terranno un vertice bilaterale in Svizzera, a Ginevra, il prossimo 16 giugno. Il primo faccia a faccia tra i due leader avverrà a conclusione del viaggio in Europa del Presidente americano che parteciperà al G7 in Cornovaglia – dall’11 al 13 giugno – per poi andare a Bruxelles, il 14 giugno, per il vertice della Nato e il vertice Usa-Ue. L’annuncio ufficiale arriva dopo settimane di preparazione sfociata nel colloquio di ieri tra i due consiglieri per la sicurezza nazionale, Jake Sullivan e Nikolay Patrushev, preceduto nei giorni scorsi da un incontro tra due ministri degli Esteri, Antony Blinken e Sergej Lavrov, in occasione del Consiglio Artico di Reykjavik.

Una nota del Cremlino annuncia che il presidente della Federazione russa, Vladimir Putin, terrà colloqui con il Presidente degli Stati Uniti d’America, Joseph Biden, per discutere «dello stato attuale delle relazioni russo-americane e delle prospettive per il loro ulteriore sviluppo, nonché di questioni di stabilità strategica e questioni di attualità nell’agenda internazionale, compresa la cooperazione nella lotta contro la pandemia di coronavirus e la risoluzione dei conflitti regionali». Dalla Casa Bianca si fa sapere che «i leader discuteranno l’intera gamma di questioni urgenti, mentre cerchiamo di ripristinare la prevedibilità e la stabilità nelle relazioni tra Stati Uniti e Russia».

I due leader hanno una vasta gamma di argomenti difficili da discutere, considerando che i due paesi sono attualmente al punto più basso delle loro relazioni da decenni a questa parte. A marzo, durante un’intervista, Biden arrivò a definire Putin un “assassino”. Il Presidente russo rispose augurando buona salute al suo omologo e citando il detto che “qualunque cosa tu dica [sugli altri] è ciò che sei te stesso”. Biden e i democratici accusano la Russia di una serie di azioni sinistre come l’hackeraggio delle reti informatiche americane, la militarizzazione della regione artica, la disinformazione sui vaccini contro il Covid-19, di avvelenare i propri oppositori e di tutta una lunga serie di cose che accadono nel mondo. Mosca, dal canto suo, afferma che Washington sta semplicemente cercando di danneggiare l’economia russa con continue sanzioni derivanti da accuse politiche infondate perché non può tollerare governi che perseguono politiche sovrane.

Le questioni in gioco sono molte e nel tempo sono andate sommandosi. L’Ucraina, la Libia, la Siria, l’Artico, l’Asia centrale, il cyberspazio, sono tutti stati, regioni e luoghi in cui le tensioni sono maggiori. Questione attuale in chiave strategica e geopolitica è senz’altro il North Stream 2 che dovrebbe collegare la Russia con la Germania. Il presidente degli Stati Uniti ha affermato che è troppo tardi per fermare l’opera che collega Russia e Germania. «Fin dall’inizio mi ero opposto a Nord Stream 2 ma era quasi completato quando mi sono insediato», ha detto Biden ai giornalisti a Washington, martedì. «Andare avanti e imporre sanzioni ora, penso che sia controproducente in termini di relazioni europee», ha aggiunto il Presidente USA. Nei giorni scorsi però, sono state comminate sanzioni a diverse navi e compagnie russe – operanti nei lavori al North Stream 2 – tanto da scatenare la reazione tedesca: alcuni parlamentari hanno chiesto al governo di disporre sanzioni contro gli USA a tutela degli interessi della Germania. La geo-strategia statunitense considera tale opera un pericoloso legame tra Europa (Germania in particolare) e Russia mentre la Germania ritiene il North Stream 2 come di interesse strategico nazionale e non intende rinunciarvi.

Gli attuali punti di incontro e convergenza tra Russia e Stati Uniti possono riguardare la questione israelo-palestinese e l’accordo nucleare con l’Iran. Senz’altro si parlerà anche delle relazioni con la Cina: paese con cui la Russia ha stretti legami e che gli USA considerano l’avversario strategico a livello globale.

E c’è già chi mette le mani avanti. Fyodor Lukyanov, Direttore della ricerca del Valdai International Discussion Club, avverte che il vertice tra il presidente degli Stati Uniti Joe Biden e il suo omologo russo Vladimir Putin sarà certamente all’attenzione dei media mondiali e darà a entrambi i leader una spinta nelle pubbliche relazioni ma che nulla cambierà radicalmente.

[di Michele Manfrin]

 

 

 

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