Il governo di Mario Draghi ha deciso di sbloccare la realizzazione della tratta nazionale legata al Tav, in Valsusa. Infatti, l’Italia parteciperà al bando europeo che mette a disposizione risorse aggiuntive per le tratte di accesso dei singoli paesi a infrastrutture di collegamento infra-europeo. Nella riunione preparatoria della Conferenza intergovernativa (Cig), che si svolgerà il 14 giugno a Chambery, in Francia, verranno rese note le modalità del bando.
Alla Conferenza intergovernativa parteciperanno i rappresentanti di Italia, Francia e Unione Europea. La cifra che l’Italia potrebbe ottenere con il bando europeo potrebbe arrivare a 750 milioni di euro. Chissà cosa potrà mai uscire da tale riunione visto che solamente l’Italia sembra ancora così interessata alla realizzazione dell’opera con l’82% dei costi sostenuti. L’Europa regge il gioco ma senza stare ai patti inziali mentre la Francia i patti non li rispetta proprio e sembra sempre più indifferente alla Torino-Lione (o, almeno, al suo finanziamento).
Intanto, varie forze politiche invocano la nomina di un Commissario Straordinario per la Tav poiché da tre anni, dopo Paolo Foietta, il Governo nazionale non ne nomina uno.
Ieri, invece, un gruppo di No Tav si è recato a Torino davanti alla sede della EP&S, l’azienda che ha in appalto la gestione della sicurezza e della protezione dei cantieri del TAV. Il costo dell’impianto di sicurezza del cantiere per la costruzione dell’autoporto di San Didero ammonta a 5 milioni di euro sui 50 milioni destinati all’intera costruzione dell’autoporto. Insomma, il 10% del costo totale dell’opera in questione è destinato alla sicurezza: telecamere, filo spinato, barriere, camionette etc.
Tra le altre cose, ricordiamo che la Corte d’Appello di Torino ha sentenziato circa atti illeciti, tramite utilizzo improprio della forza, commessi dalle forze dell’ordine nei confronti del movimento No Tav in Val di Susa, in merito ai fatti del 3 luglio 2011.
Nel duro scontro che va in scena da più di 20 anni tra le comunità locali e lo Stato, vogliamo anche ricordare tutte le fake-news dei media mainstream e la propaganda pro-Tav finanziata con soldi pubblici che in tutti questi anni hanno farcito la narrativa retorica attorno alla necessità dell’opera e che tutt’ora insiste. Intanto, il movimento No-Tav fa sapere di aver programmato una marcia di protesta che si terrà il 12 giugno, da Bussoleno a San Didero.
[di Michele Manfrin]