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Il Governo Draghi sblocca i lavori del Tav

Il governo di Mario Draghi ha deciso di sbloccare la realizzazione della tratta nazionale legata al Tav, in Valsusa. Infatti, l’Italia parteciperà al bando europeo che mette a disposizione risorse aggiuntive per le tratte di accesso dei singoli paesi a infrastrutture di collegamento infra-europeo. Nella riunione preparatoria della Conferenza intergovernativa (Cig), che si svolgerà il 14 giugno a Chambery, in Francia, verranno rese note le modalità del bando.

Alla Conferenza intergovernativa parteciperanno i rappresentanti di Italia, Francia e Unione Europea. La cifra che l’Italia potrebbe ottenere con il bando europeo potrebbe arrivare a 750 milioni di euro. Chissà cosa potrà mai uscire da tale riunione visto che solamente l’Italia sembra ancora così interessata [1] alla realizzazione dell’opera con l’82% dei costi sostenuti. L’Europa regge il gioco ma senza stare ai patti inziali mentre la Francia i patti non li rispetta proprio e sembra sempre più indifferente alla Torino-Lione (o, almeno, al suo finanziamento).

Intanto, varie forze politiche [2] invocano la nomina [3] di un Commissario Straordinario per la Tav poiché da tre anni, dopo Paolo Foietta, il Governo nazionale non ne nomina uno.

Ieri, invece, un gruppo di No Tav [4] si è recato a Torino davanti alla sede della EP&S, l’azienda che ha in appalto la gestione della sicurezza e della protezione dei cantieri del TAV. Il costo dell’impianto di sicurezza del cantiere per la costruzione dell’autoporto di San Didero ammonta a 5 milioni di euro sui 50 milioni destinati all’intera costruzione dell’autoporto. Insomma, il 10% del costo totale dell’opera in questione è destinato alla sicurezza: telecamere, filo spinato, barriere, camionette etc.

Tra le altre cose, ricordiamo che la Corte d’Appello di Torino ha sentenziato [5] circa atti illeciti, tramite utilizzo improprio della forza, commessi dalle forze dell’ordine nei confronti del movimento No Tav in Val di Susa, in merito ai fatti del 3 luglio 2011.

Nel duro scontro che va in scena da più di 20 anni tra le comunità locali e lo Stato, vogliamo anche ricordare tutte le fake-news dei media mainstream [6] e la propaganda pro-Tav finanziata con soldi pubblici [7] che in tutti questi anni hanno farcito la narrativa retorica attorno alla necessità dell’opera e che tutt’ora insiste. Intanto, il movimento No-Tav fa sapere [8] di aver programmato una marcia di protesta che si terrà il 12 giugno, da Bussoleno a San Didero.

[di Michele Manfrin]