giovedì 21 Novembre 2024

Le Grandi Navi tornano a Venezia: scatta la protesta dei cittadini

Appena due mesi fa il Governo italiano aveva ratificato il “piano di allontanamento” che decretava che le mega navi da crociera con stazza superiore alle 40 mila tonnellate non sarebbero più transitate attraverso Venezia. Oggi, invece, i cittadini del capoluogo veneto si sono svegliati vedendo il colosso MSC Orchestra attraccato al porto cittadino, con la sua stazza di 92 mila tonnellate, oltre il doppio del consentito. Immediate sono partite le proteste, organizzate dal Comitato No Grandi Navi. In poco decine di piccole imbarcazioni hanno invaso il porto circondando la nave da crociera, mentre la banchina ha iniziato a riempirsi di cittadini accorsi per protestare.

La MSC Orchestra ha attraversato il canale scortata da cinque rimorchiatori verso le ore 16:00 di oggi 5 maggio. Una flotta di piccole barche l’ha accolta insieme a una riva piena di persone con fischi, cori e grida. Una rabbia evidentemente indirizzata anche contro il governo, che si era preso l’impegno di non fare attraversare più Venezia dalle grandi navi da crociera, sancendolo con la firma di ben quattro ministri: Roberto Cingolani (Transizione ecologica), Dario Franceschini (Cultura), Massimo Gravaglia (Turismo) ed Enrico Giovannini (Infrastrutture).

Il passaggio delle grandi navi attraverso Venezia è causa di gravi danni ambientali. Lo ha provato una ricerca condotta dall’Istituto di scienze marine del Cnr di Venezia pubblicata sulla rivista scientifica Nature. Le “fotografie acustiche” scattate dai ricercatori hanno dimostrato che ogni passaggio genera un mini-tsunami con il risultato di aver reso i fondali della laguna martoriati da crateri, buche e solchi scavati da chiglie o eliche. Ogni anno, secondo i ricercatori, le navi da crociera smuovono un milione di metri cubi di sedimenti provocando l’aumento della profondità dei fondali nonché della portata delle maree.

L'Indipendente non riceve alcun contributo pubblico né ospita alcuna pubblicità, quindi si sostiene esclusivamente grazie agli abbonati e alle donazioni dei lettori. Non abbiamo né vogliamo avere alcun legame con grandi aziende, multinazionali e partiti politici. E sarà sempre così perché questa è l’unica possibilità, secondo noi, per fare giornalismo libero e imparziale. Un’informazione – finalmente – senza padroni.

Ti è piaciuto questo articolo? Pensi sia importante che notizie e informazioni come queste vengano pubblicate e lette da sempre più persone? Sostieni il nostro lavoro con una donazione. Grazie.

Articoli correlati

1 commento

Comments are closed.

Iscriviti a The Week
la nostra newsletter settimanale gratuita

Guarda una versione di "The Week" prima di iscriverti e valuta se può interessarti ricevere settimanalmente la nostra newsletter

Ultimi

Articoli nella stessa categoria