Il caso della grandi navi da crociera tornate a solcare il canale della Giudecca di Venezia provocando l’immediata protesta dei cittadini veneziani si arricchisce di un nuovo particolare che chiama in causa il sindaco della città lagunare, Luigi Brugnaro, e il presidente del Veneto, Luca Zaia. Secondo quanto dichiarato in una intervista da Francesco Galietti – direttore di Clia Italia, la società che riunisce le compagnie da crociera – sarebbero stati proprio i due amministratori a chiedere di far tornare le navi da crociera all’interno della laguna.Sono gli stessi Zaia e Brugnaro che avevano firmato il “piano di allontanamento” poi ratificato dal governo che prevedeva l’esatto opposto, ovvero che le grandi navi non avrebbero più lambito piazza San Marco.
«Certo ce lo hanno chiesto loro insieme a tutta la comunità economica della città di Venezia», ha affermato Galietti riferendosi al presidente di Regione leghista e al sindaco appartenente al movimento Coraggio Italia, il neonato partito da lui fondato insieme all’ex Forza Italia Giovanni Toti. Vero che il piano di allontanamento prevedeva che le navi sarebbero attraccate al di fuori della laguna compatibilmente con le portata dei porti alternativi, non ancora sufficienti ad ospitare l’intera mole di navi solitamente di passaggio per la Serenissima. Tuttavia non è il caso di sabato: qui le autorità locali avrebbero chiesto a Galietti di far passare per il canale della Giudecca una “bestia” da 92 mila tonnellate di stazza per espressa volontà e non perché non vi fosse un’alternativa.
In risposta il Comitato No Grandi Navi ha annunciato nuove iniziative di protesta dopo quella spontanea di sabato. «Quello che è successo ieri è il naturale esito di 9 anni di politiche inesistenti, di prese in giro che costano quotidianamente danni alla salute e alla salvaguardia di Venezia e della laguna. Sono già due i decreti che vietano alle navi da crociera che ogni estate attraversano la città di entrare in laguna: a nulla sono serviti sembra. Le compagnie crocieristiche sono al di sopra di qualsiasi legge sembra. Bene: la città non ci sta. Questo è solo l’inizio, indietro non si torna!». Questo il testo del comunicato diffuso.