Roman Protasevich, alla ribalta mondiale dopo il suo arresto operato in Bielorussia a seguito dell’atterraggio forzato dell’aereo su cui viaggiava, che poi ha scatenato ritorsioni internazionali contro il Paese, è dipinto come un semplice blogger che si adopera nei movimenti di protesta contro il “regime” di Lukaschenko. Ma è veramente così? Chi è Roman Protasevich?
Roman Protasevich, 26 anni, è tutt’altro che giornalista e blogger, è membro attivo di organizzazioni paramilitari naziste ed è uno dei principali “infowarrior” bielorussi la cui carriera è stata coltivata dal governo degli Stati Uniti. Dopo il suo arresto, Franak Viačorka ha twittato che lui e Protasevich avevano lavorato come “compagni Havel” presso il braccio di propaganda del governo USA, Radio Free Europe / Radio Liberty (RFE / RL), che originariamente era chiamata Radio Liberation from Bolshevism, fondata dalla CIA per funzionare come arma di guerra dell’informazione contro l’Unione Sovietica e che oggi continua a svolgere lo stesso ruolo contro la Russia.
Quando nel 2012 Protasevich fu arrestato in Bielorussia per la prima volta, faceva parte del Young Front, un gruppo fondato nel 1997 e ufficialmente registrato in Repubblica Ceca, nazionalista, filo-europeo, anticomunista e contro Lukashenko, noto per la sua agitazione politica e per il suo addestramento militare. Nel 2015, il gruppo ha fondato un club sportivo per patrioti chiamato Warrior, in cui veniva effettuato addestramento alla guerra.
Tra il 2013 e il 2015, Protasevich ha prima preso parte alle proteste di Maidan, a Kiev, in Ucraina, e poi al conseguente conflitto scoppiato nel Paese. Simpatizzante di Pahonia Detachment, una milizia neonazista bielorussa che ha combattuto al fianco dei neonazisti ucraini del battaglione Azov (poi irreggimentato nell’esercito regolare ucraino – reggimento Azov) nella guerra scatenata nel Donbass, Protasevich ha prestato servizio nel conflitto ucraino sia con le armi in braccio sia con il servizio stampa della milizia nazista (come mostrano varie foto e video). Nel 2015, Protasevich finisce addirittura sulla copertina della rivista del battaglione Azov, Black Sun. Nel 2017, in Bielorussia, quello che l’Occidente difende e definisce come un semplice blogger, ha preso parte a diverse azioni e manifestazioni portate avanti dal Blocco Nero.
Nell’aprile del 2018, Protasevich ha compiuto un giro di grande rilevanza che egli stesso definisce «la settimana più importante della mia vita». Il 12 aprile arriva a Varsavia, in Polonia, mentre il 20 dello stesso mese vola a Bruxelles, per poi concludere il tour delle sponsorizzazioni politiche al Dipartimento di Stato USA il 23 aprile. Dopodiché è rientrato a Minsk passando nuovamente per Bruxelles e poi Praga (Repubblica Ceca), prima di essere a casa. Nell’agosto del 2018, Protasevich inizia a lavorare per Euroradio.fm, che tra i suoi sostenitori annovera gli Stati Uniti – tramite l’USAID – la Polonia, la Lituania e i Paesi Bassi, ma lascia già l’anno seguente.
Nel 2020 diventa co-direttore della rete Nexta Telegram sul canale polacco-bielorusso Belsat, direttamente finanziato dal ministero degli Affari Esteri polacco fin dal 2007. Nel 2015, Belsat incoraggiava le persone ad unirsi come volontari nella guerra in Ucraina contro gli stati della “Novorussiya”.
Immediatamente prima della sua detenzione, Protasevich era in Grecia con Sviatlana Tsikhanouskaya, leader dell’opposizione bielorussa, mentre incontrava alti funzionari greci. Protasevich ha successivamente volato da Atene in direzione Vilnius, in Lituania, ove risiede la base del governo parallelo di Tsikhanouskaya, quando il suo aereo – il volo Ryanair 4978 – è stato fatto atterrare in territorio bielorusso per porlo sotto arresto.
[di Michele Manfrin]