In alcune aree si parla di un record di 50 centimetri all’anno. Edifici, monumenti e impianti fognari ne stanno risentendo. Città del Messico sta infatti sprofondando ad una velocità preoccupante e le cause sono tante. Innanzitutto il fenomeno, chiamato subsidenza, è da ricondurre all’antico fondale lacustre sul quale è stata costruita la città. Un’area dal terreno di natura argillosa, anticamente occupata dal lago salato Texcoco, il quale negli anni è stato drenato sempre più. Col passare del tempo poi, anche l’acqua delle falde è stata man mano pompata in superficie per usufruirne, e questo ha reso il terreno più instabile e asciutto. Di conseguenza, le lastre di argilla hanno iniziato a comprimersi ad un ritmo ingestibile, portando costruzioni e infrastrutture a sprofondare. Oltre a questo, ci sono altri fattori, sia naturali – le scosse sismiche – sia artificiali, ovvero l’estrazione dei minerali e dell’acqua. Come dimostrano le immagini satellitari, negli ultimi 24 anni, l’altezza della metropoli è visibilmente diminuita, anche nelle zone che prima erano considerate meno a rischio.
Secondo una ricerca condotta da Estelle Chaussard, geoscienziata dell’Università dell’Oregon, tra quattro anni Città del Messico potrebbe essere sprofondata di oltre due metri, provocando problemi non di poco conto e a lungo termine, considerando le dimensioni e la popolazione di circa venti milioni di abitanti. Difatti, nelle aree in cui il fenomeno è più accentuato, potrebbero prodursi delle vere e proprie fratture nel terreno con danni notevoli agli edifici, alle strade, alle fognature e alle condutture del gas. Non solo le strutture pubbliche sono in pericolo, il rischio riguarda anche le abitazioni private, che a Città del Messico sono in piccolissima parte assicurate. Negli anni passati, le politiche mirate a limitare nelle falde il drenaggio dell’acqua, e i tentativi di integrare con l’introduzione di questa, sembravano avessero apportato un miglioramento, tanto che lo sprofondamento era diminuito a 9 centimetri l’anno. Purtroppo però, successivamente è tornato a 40 / 50 centimetri anche nel centro storico, a causa principalmente del peso degli edifici, ultimamente aumentato significativamente.
[di Eugenia Greco]