Le autorità tedesche hanno avviato un procedimento contro l’app di messaggistica Telegram, accusandola di non rispettare le leggi che impongono ai social media di controllare le azioni dei propri utenti e di vietare le chat con contenuti illegali. Se non si adeguerà potrebbe essergli comminata una pesante multa dalle autorità.
La misura si basa sulla “legge contro l’odio su internet” approvata nel 2018, secondo la quale ogni social media che conta più di due milioni di iscritti nel Paese è tenuto a rimuovere i contenuti incriminati, pena una multa fino a 50 milioni di euro. Una legge che in teoria mira a impedire la diffusione sul web di materiale illegale, come quello di propaganda neonazista e antisemita, oppure la diffusione del revenge porn (contenuti pornografici privati diffusi senza l’autorizzazione dei protagonisti). Fin dall’inizio non erano però mancate le critiche da parte di numerose associazioni, timorose che la misura potesse trasformarsi in un bavaglio generale e alimentare la censura verso la libertà di pensiero.
Se le principali piattaforme come Google e Facebook si sono rapidamente adeguate alla nuova legge senza colpo ferire, creando appositi uffici per ricevere le segnalazioni relative ai post il lingua tedesca, Telegram fino ad ora non ha neppure risposto alle autorità. Secondo quanto riportato dal quotidiano tedesco Der Spiegel, la Germania chiede all’applicazione di fornire un canale ufficiale per la presentazione dei reclami e la richiesta di rimozione dei contenuti che violano gli standard tedeschi e di nominare un proprio funzionario che possa essere considerato responsabile per i contenuti pubblicati sul suolo del Paese.
Telegram, fondata in Russia ma con sede a Dubai, è cresciuta enormemente negli ultimi due anni e ora risulta la seconda chat più usata in Europa ed è installata su circa 570 milioni di telefonini. Il suo successo si basa in gran parte sul proporsi come piattaforma del tutto libera e priva di censura, e l’offensiva della magistratura tedesca la pone certamente di fronte a un bivio. Nella propria policy scrive: “Se criticare il governo è illegale nel tuo paese non ti preoccupare, Telegram non farà parte di questa censura”, e ancora “Grazie alla nostra struttura possiamo assicurare che nessun governo può ostacolare la privacy e la libertà di espressione dei nostri utenti”, fino ad assicurare che, fino ad oggi, “abbiamo divulgato 0 byte di dati a terzi, inclusi i governi”. Per ora la piattaforma non ha risposto alle autorità tedesche, lasciando quindi intendere che voglia proseguire sulla sua rigorosa difesa della privacy e della libertà dei suoi utenti, motivo che è anche alla base del suo successo commerciale.
Adesso vogliono controllare pure quello che pensiamo.
Prima o poi si dovrà cercare una soluzione p2p decentralizzata e crittografata, tipo Bitcoin, senza nessuna società o proprietario a capo che possa essere minacciato/censurato. Brava Telegram a resistere, ma fino a quando?
Non c’è da stupirsi che Telegram venga attaccato… Ormai tutti i più diffusi social sono controllati e applicano una censura feroce… Non ultimo Vimeo che sembrava una piattaforma video più permissiva di altre… Ultimamente ha intimato la cancellazione di molti account se non fossero stati rimossi dei video accusati di fantomatiche violazione di regolamenti fumosi! Il cerchio riservato alla libertà di opinione si sta sempre più restringendo! E poi c’è ancora qualcuno che non crede sia in atto una dittatura feroce!
Eh, certo, Telegram sta diventando un problema visto che la gran parte della resistenza alla dittatura sanitaria si organizza e parte da lì.
Ma le menti libere troveranno sempre il modo di organizzarsi e di resistere ai regimi dittatoriali, è inutile colore gli strumenti, se ne troveranno degli altri! 💪
Telegram ❤️