Il gruppo Wagner è un’organizzazione paramilitare, una sorta di esercito privato, fondato nel 2014, e attivo in una serie di paesi tra cui Siria e Ucraina, ma anche Repubblica centrafricana e Sudan. Una sorta di azienda di sicurezza privata, il gruppo protegge diamanti e metalli preziosi in Africa e oleodotti e impianti petroliferi in Siria.
Ha un ruolo particolarmente rilevante nella Repubblica Centrafricana. Il paese è da tempo in subbuglio per via di lotte intestine tra gruppi ribelli, che controllano buona parte del territorio, e forze governative. Queste ultime fanno largo uso di mercenari russi. Le Nazioni Unite hanno però registrato una serie di episodi di gravi violazioni di diritti umani nella regione, che sembrano connesse con l’operato di questi mercenari.
Tra le violazioni riportate dalle Nazioni Unite figurano esecuzioni sommarie di massa, detenzioni arbitrarie, tortura nel corso di interrogazioni, sparizioni forzate, sfollamenti forzati di civili (parliamo di centinaia di migliaia di sfollati), violazioni del diritto alla salute nonché attacchi diretti contro gli operatori umanitari. Nonostante la gravità di questi episodi, nessun responsabile è stato identificato, né ha avuto luogo alcuna indagine.
Come ha riportato il quotidiano tedesco Deutsche Welle, che ha indagato la questione, le autorità russe hanno risposto a queste accuse dichiarando che «gli specialisti militari russi vengono mandati [nella Repubblica centrafricana] nel rispetto delle linee guida delle Nazioni Unite» e che la presenza russa altro non è che un aiuto per la sicurezza della popolazione locale. Il presidente Putin, oltretutto, ha sottolineato che il gruppo Wagner è indipendente dal governo russo e sulla questione diritti umani si è espresso poco.
Molte voci critiche vedono nella presenza russa nella Repubblica centrafricana, e nel continente africano più in generale, una strategia di tipo economico, più che una volontà di fornire un aiuto politico. I russi sarebbero interessati alle risorse del continente, soprattutto a oro e diamanti, intorno ai quali gira un business particolarmente redditizio. Sicuramente la Russia non fa beneficenza e ha anzi forti interessi economici che motivano le sue scelte politiche. Ma in questo, c’è da dire, è in ottima compagnia.
[di Anita Ishaq]