Pubblichiamo questo testo per adempiere all’obbligo di rettifica, così come previsto dalla deontologia del giornalismo e dall’impegno di correttezza che abbiamo preso con tutti i nostri lettori al momento della fondazione de L’Indipendente.
Quanto abbiamo affermato in merito ai pattugliamenti effettuati dai militari Usa a Vicenza non si è rivelato corretto in seguito ad un’ulteriore verifica effettuata dalla nostra redazione. Basandoci su una serie di articoli non esatti prodotti dalla stampa locale, abbiamo diffuso delle informazioni solo parzialmente corrette. In tal senso, seppur sia vero che i carabinieri della Setaf (Southern European Task Force) e della military police (polizia militare) siano stati chiamati in causa dal sindaco di Vicenza, ciò non è stato fatto per controllare “la movida” in maniera generica. Nello specifico, i diretti interessati dei controlli Usa (sia dei pattugliamenti che delle possibili misure restrittive) non sono i vicentini, bensì esclusivamente i militari americani, che – come abbiamo riportato all’interno dell’articolo – si sono resi protagonisti di episodi movimentati, incluse risse e danneggiamenti del demanio pubblico. A Vicenza, infatti, vi è la caserma Carlo Ederle, una base militare dell’Esercito degli Stati Uniti.
Dunque, i pattugliamenti Usa sono finalizzati a controllare ed eventualmente reprimere comportamenti scorretti degli stessi militari americani in libera uscita. Questo è quanto il sindaco di Vicenza, Francesco Rucco, ha anche riportato in una intervista, che ci era sfuggita al momento della pubblicazione della notizia.
Alla luce di questo ci scusiamo con i lettori, che conoscono bene il nostro modo di lavorare: facciamo sempre tutte le verifiche necessarie prima di pubblicare un articolo. Ci siamo presi l’impegno di cercare di evitare ogni notizia falsa e strumentalizzata (le quali sono spesso diffuse, come in questo caso, da giornali con una lunga storia alle spalle che, evidentemente, cercano di contrastare l’irreversibile crisi di vendite che li attanaglia cedendo al clickbait), ma sapevamo che non sarebbe stato sempre semplice e prima o poi un errore sarebbe potuto capitare. Tuttavia a differenza dei media mainstream, che spesso non rettificano e si limitano a cancellare gli articoli falsi, noi abbiamo scelto di applicare la norma che prevede la corretta deontologia del giornalismo: pubblichiamo la presente rettifica, dandogli lo stesso spazio concesso alla notizia rivelatasi non corretta, e ci scusiamo ancora con i lettori.
[la redazione de L’Indipendente]
Grazie per la correttezza e buon lavoro.
Può sbagliare solo chi lavora ….. è lo stile di chi recupera gli errori che fa la differenza.
complimenti alla redazione per aver chiarito.
Una rettifica con la stessa importanza e visione della notizia (non a fondo pagina o nascosta.
Una questione di etica, professionalità, deontologia e molta passione. Sono fiero di sostenervi e di avervi da subito capito. Grazie per il lavoro che fate.
Sbagliare è umano e può succedere…l’importante è riconoscerlo e correggersi e voi siete stati più che trasparenti.
Grazie mille, questo è il vero giornalismo!
Questo è il vero giornalismo. Grazie per il viaggio step lavoro e… Avanti così!
… grazie per IL VOSTRO LAVORO e… avanti così!
Buongiorno apprezzo l’applicazione della rettifica in quanto denota la vostra onesta’.
Grazie
Onesta e rispetto, bravissimi!
Grazie Matteo e colleghi per la correttezza e onestà professionale che dimostrate . Sapevo che non mi avreste delusa e così è stato; ancora grazie! Più che rari, siete…unici !
… e in questo momento dal mio punto di vista mi avete ripagato dell’investimento. Bravi!
Mi unisco alle parole degli altri lettori.
Ho scelto il vostro giornale proprio per questo, grazie!
Si può sbagliare e voi sicuramente avete dimostrato un comportamento raro nell’ammettere l’errore.
Se.il mainstream facesse così potremmo tornare alla nostra vecchia vita.
Ciao Carissima! Pure qui ci incontriamo, nel posto migliore per informarsi davvero e stare insieme ad un gruppo di giornalisti con la G maiuscola. Notte
Grazie mille per questo esaustivo chiarimento