giovedì 21 Novembre 2024

Spaccio, torture, estorsioni, arresti illegali: carabinieri di Piacenza condannati

Sono stati condannati 5 carabinieri della caserma “Levante” di Piacenza, i quali erano stati arrestati nel luglio del 2020. Nella giornata di ieri, infatti, la giudice per l’udienza preliminare, Fiammetta Modica, ha emesso la sentenza: Giuseppe Montella, l’appuntato dei carabinieri considerato il leader del gruppo della caserma, è stato condannato a 12 anni di reclusione. 8 e 6 anni, invece, sono stati riservati rispettivamente agli appuntati Salvatore Cappellano e Giacomo Falanga, 3 anni e 4 mesi al carabiniere Daniele Spagnolo e, infine, 4 anni all’ex comandante di stazione Marco Orlando. Il processo si è tenuto con rito abbreviato, il che garantisce agli imputati uno sconto della pena: la giudice ha infatti ridotto le richieste dei sostituti procuratori. Basti ricordare, ad esempio, che per Giuseppe Montella erano stati chiesti non 12 bensì 16 anni di condanna.

Detto ciò, in seguito alla sentenza del Tribunale di Piacenza il capo della Procura di Piacenza, Grazia Pradella, ha affermato che il processo costituisca un’offesa per la parte sana dell’Arma dei carabinieri ancora prima che per le parti direttamente offese, ovvero le persone picchiate o arrestate in maniera illegittima. «Credo che l’Arma si debba ritenere soddisfatta di aver ricevuto in questa sede una giustizia anche risarcitoria», ha poi aggiunto.

Tutto questo a quasi un anno dal caso della caserma Levante: in seguito alle lunghe indagini (durate 6 mesi) della guardia di finanza essa venne messa, per la prima volta in Italia, interamente sotto sequestro. Diverse persone vennero arrestate, tra cui 6 carabinieri: oltre ai 5 adesso condannati, infatti, fu arrestato anche il collega Angelo Esposito, che ha poi però scelto il rito ordinario. Queste le accuse nei confronti dei carabinieri: traffico e spaccio di stupefacenti, ricettazione, estorsione, arresto illegale, tortura, lesioni personali, peculato, abuso d’ufficio e falso ideologico. Dalle indagini, infatti, emerse un sistema che ruotava intorno allo spaccio di droga: essa veniva sequestrata agli spacciatori, oppure direttamente acquistata, e successivamente rivenduta tramite una serie di intermediari.

[di Raffaele De Luca]

L'Indipendente non riceve alcun contributo pubblico né ospita alcuna pubblicità, quindi si sostiene esclusivamente grazie agli abbonati e alle donazioni dei lettori. Non abbiamo né vogliamo avere alcun legame con grandi aziende, multinazionali e partiti politici. E sarà sempre così perché questa è l’unica possibilità, secondo noi, per fare giornalismo libero e imparziale. Un’informazione – finalmente – senza padroni.

Ti è piaciuto questo articolo? Pensi sia importante che notizie e informazioni come queste vengano pubblicate e lette da sempre più persone? Sostieni il nostro lavoro con una donazione. Grazie.

Articoli correlati

Iscriviti a The Week
la nostra newsletter settimanale gratuita

Guarda una versione di "The Week" prima di iscriverti e valuta se può interessarti ricevere settimanalmente la nostra newsletter

Ultimi

Articoli nella stessa categoria