martedì 5 Novembre 2024

Spagna: la Corte Costituzionale ha dichiarato illegittimo il lockdown

Il Tribunale Costituzionale spagnolo, con sei voti a favore e cinque contrari, ha stabilito l’incostituzionalità dell’articolo del decreto sullo stato di allarme approvato dal governo che imponeva il lockdown per far fronte alla pandemia. Secondo la sentenza il governo non avrebbe avuto l’autorità di imporre la misura senza passare attraverso l’autorizzazione del Parlamento.

Si tratta di una sentenza, quindi, che non dichiara illegittimo il lockdown in sé, ma il modo in cui esso è stato proclamato. Secondo il Tribunale Costituzionale (equivalente spagnolo di quella che in Italia è la Corte Costituzionale) il governo avrebbe dovuto imporre le limitazioni alla libertà di circolazione tramite lo “stato d’emergenza”, che prevede l’approvazione del Parlamento, e non attraverso lo “stato d’allarme” di iniziativa governativa.

La decisione, seppur il lockdown in Spagna non sia più in vigore, si presenta ricca di conseguenze. Innanzitutto perché rende nulle tutte le sanzioni pecuniarie emesse ai cittadini che hanno violato le restrizioni. Secondo una stima del quotidiano spagnolo Ok Diario si tratterebbe di circa 1,2 milioni di euro totali. Non solo. La legge spagnola prevedeva pene detentive per i cittadini che reiteravano la violazione. Ci sono state circa 9.000 condanne penali a cittadini colpevoli di aver violato più volte le restrizioni giudicate incostituzionali e alcuni di loro sono finiti in carcere. Probabile quindi un’ondata di cause risarcitorie alquanto esose per le casse pubbliche.

Un’altra conseguenza è politica. Nel caso in cui il governo spagnolo nel prossimo autunno volesse introdurre nuove restrizioni dovrebbe a questo punto procedere attraverso la dichiarazione dello “stato di emergenza” e ricevere l’approvazione del Parlamento. Ma questo non è affatto scontato, visto che il governo di coalizione tra PSOE e Unidos Podemos è un governo di minoranza, che non ha una maggioranza parlamentare solida.

L'Indipendente non riceve alcun contributo pubblico né ospita alcuna pubblicità, quindi si sostiene esclusivamente grazie agli abbonati e alle donazioni dei lettori. Non abbiamo né vogliamo avere alcun legame con grandi aziende, multinazionali e partiti politici. E sarà sempre così perché questa è l’unica possibilità, secondo noi, per fare giornalismo libero e imparziale. Un’informazione – finalmente – senza padroni.

Ti è piaciuto questo articolo? Pensi sia importante che notizie e informazioni come queste vengano pubblicate e lette da sempre più persone? Sostieni il nostro lavoro con una donazione. Grazie.

Articoli correlati

2 Commenti

Comments are closed.

Iscriviti a The Week
la nostra newsletter settimanale gratuita

Guarda una versione di "The Week" prima di iscriverti e valuta se può interessarti ricevere settimanalmente la nostra newsletter

Ultimi

Articoli nella stessa categoria