In Grecia, migliaia di manifestanti hanno protestato nella giornata di mercoledì contro le nuove misure anti covid annunciate negli scorsi giorni dal Primo ministro Kyriakos Mitsotakis. In particolare, quest’ultimo ha parlato dell’obbligo di sottoporsi al siero per determinate categorie e di usufruire del pass sanitario per accedere ai luoghi chiusi. Per questo, si sono tenute manifestazioni a Salonicco e, soprattutto, ad Atene, dove si è svolta la protesta più corposa. Più di 5000 persone hanno infatti espresso il loro dissenso davanti al Parlamento, invitando Mitsotakis a dimettersi al grido di «prendi i tuoi vaccini e vattene di qui». I manifestanti hanno anche esposto uno striscione con la scritta «Diciamo no al veleno del vaccino» ed hanno cantato «giù le mani dai nostri figli», schierandosi contro la somministrazione del siero nei confronti dei più giovani.
«Ogni persona ha il diritto di scegliere. Stiamo manifestando affinché il governo non scelga per noi», ha affermato Faidon Vovolis, un cardiologo a capo del movimento “Free Again”, che ha organizzato la protesta. Quest’ultimo ha infatti sottolineato come ognuno debba essere libero di fare ciò che vuole «con il proprio corpo».
Detto questo, le proteste in Grecia si aggiungono a quelle verificatesi sempre nella giornata di mercoledì in Francia, dove decine di migliaia di cittadini si sono riversati nelle strade contro l’obbligo preannunciato dal presidente Emmanuel Macron di munirsi del green pass per accedere a diversi locali pubblici nonché di vaccinarsi per il personale sanitario. Si tratta di misure praticamente uguali a quelle di cui ha parlato il Primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis. Andando nello specifico, quest’ultimo nel discorso tenuto nella giornata di lunedì ha annunciato non solo l’introduzione della vaccinazione obbligatoria per il personale sanitario e delle case di cura ma ha anche parlato della misura per cui, a partire da oggi, e fino alla fine di agosto, si dovrà mostrare il pass sanitario per poter accedere ai luoghi chiusi come centri di intrattenimento, bar, cinema e teatri.
Era inevitabile, dunque, una reazione della parte di popolazione che non vuole sottoporsi al vaccino, a maggior ragione se si tiene conto del fatto che in Grecia i componenti del personale delle case di riposo che non saranno vaccinati almeno con la prima dose entro il 16 agosto, verranno sospesi dal lavoro, mentre i sanitari di ospedali, cliniche e centri diagnostici (sia privati che pubblici) dovranno effettuare la vaccinazione entro il primo settembre.
[di Raffaele De Luca]
Maledetti nostalgici della Democrazia!
A quanto pare dobbiamo arrivare ad essere messi peggio della Grecia prima di capire quella che sta accadendo da noi