Al contrario di quanto previsto dal decreto con cui in Italia è stato introdotto l’obbligo vaccinale per il personale sanitario, in Veneto al momento non verranno sospesi i sanitari che non si sono sottoposti al siero anti Covid. Lo si apprende dalle parole pronunciate recentemente dal presidente della Regione, Luca Zaia, durante la tradizionale conferenza stampa presso la sede della protezione civile regionale a Marghera. «Non sono dalla parte della ragione, ma per ora non si procede con le sospensioni per i medici non vaccinati. Esse sono state congelate per un semplice motivo: ci vuole un coordinamento nazionale», ha affermato Zaia. «Dietro alle sospensioni c’è anche un altro problema, che giocoforza pesa su di noi: la mancanza di professionisti. Chi ha fatto questo decreto non ha tenuto conto del fatto che manca il personale», ha aggiunto. Il governatore ha inoltre specificato che le sospensioni per le quali la procedura è già stata avviata saranno portate a termine, facendo riferimento in tal senso ai 34 sanitari sospesi a Vicenza. Tutte le altre, però, al momento non verranno effettuate.
Detto ciò, le difficoltà legate alle sospensioni non riguardano esclusivamente la Regione Veneto: basterà ricordare che anche il Trentino-Alto Adige sta facendo i conti con i problemi derivanti da esse. Tuttavia, era prevedibile che ciò potesse andare ad influire sulla capacità di garantire prestazioni mediche adeguate in Italia. Si tratta, infatti, di un’ovvia conseguenza: come abbiamo recentemente sottolineato, impedire ai sanitari di svolgere il proprio mestiere produrrà inevitabilmente un ulteriore danno al sistema sanitario pubblico, già deteriorato dai tagli effettuati negli ultimi anni.
[di Raffaele De Luca]
A mio avviso se i sanitari fossero organizzati da un sindacato serio metterebbero in ginocchio il sistema sanitario e costringerebbero i politici a rientrare in questa assurdo obbligo. Ma oramai il sindacato non fa più da anni il proprio dovere, ma fa solo il gioco del poliziotto buono.
Lo sapevano anche prima.
Ma hanno voluto bluffare.
Ora si vanno a mostrare le carte, e il bluff appare in tutto il suo significato “educativo”.
Non li sospendono solo perchè non possono farne a meno.
Onore a questi sanitari coraggiosi
E disonore ai loro colleghi che dovrebbero scendere in piazza a difendere la libertà di tutti.
Ormai è evidente che la misura non ha basi scientifiche visto che i vaccinati contagiano come gli altri.
E’ solo una misura vessatoria per mostrare l’arroganza del potere.
Caro Marco, i vaccinati possono contagiare (il vaccino perfetto non esiste), ma la probabilità che contraggano il virus è incredibilmente più bassa (http://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=97471&fr=n). Per chi ha completato il ciclo vaccinale la copertura raggiunge quasi il 90%. Per non parlare del fatto che più del 95% dei ricoverati e deceduti ora sono non vaccinati – in fondo si tratta anche di proteggere i medici stessi e non solo i loro pazienti.
I provvedimenti contro il personale sanitario sono presi ipotizzando che i non-vaccinati diffondano il virus e i vaccinati no.
Il fatto che il vaccino possa proteggere i vaccinati dalla malattia non ha alcuna rilevanza (in questo contesto) anzi semmai gioca a sfavore, perchè se un vaccinato diffonde il virus in modo asintomatico è pressochè impossibile da individuare.
Inoltre siamo sicuri che una persona che si vaccina è “sana”?
Molte persone che si vaccinano sviluppano sintomi del tutto analoghi alla malattia e sono positive ai tampone. Eppure nessuno se ne preoccupa e vongono mandate traquillamente in corsia, tanta è la preoccupazione per la salute.
I dati in UK e Israele sono eloquenti.
Se un medico o un sanitario decide di non “proteggersi” (col farmaco mRNA) sta esercitando lo stesso diritto che può esercitare chiunque quando rifiuta un trattamento sanitario. Non mi sembra ci sia in atto alcuna moria di sanitari non-vaccinati.
Lo stato non ha alcuna preoccupazione di lasciare sguarnite le corsie visti i provvedimenti che adotta!
Da quando in qua si impedisce a persone SANE di lavorare?
Si rende conto che si sta affermando che essere SANI non è più sufficiente per non essere dei pericoli sanitari?
E’ un principio di una pericolosità estrema e i santiari sono stati solo il primo passo.
In fondo si sta affermando il principio che la cittadinanza spetta solo a chi è “farmacologicamente trattato”.
Sono d’accordo con te Marco: Sajid Javid, il ministro della Sanitàin Uk, risulta positivo al Covid pur avendo già fatto 2 vaccini, per esempio