In Israele, Pfizer ha accettato di prolungare la data di scadenza di circa 60.000 dosi dei suoi vaccini anti Covid in quanto correttamente mantenuti in condizioni di freddo estremo. È quanto riferiscono alcuni media locali, secondo cui nello specifico la validità dei vaccini, che sarebbe dovuta scadere a fine luglio, è stata estesa alla fine di ottobre, con il via libera dell’azienda farmaceutica arrivato in seguito alle discussioni delle ultime settimane tra i dirigenti della stessa ed i funzionari del ministero della Salute.
La decisione di Pfizer si baserebbe su un documento della Food and Drug Administration (FDA), l’organo statunitense che regola i prodotti farmaceutici, nel quale viene comunicato che le dosi possono essere utilizzate fino a tre mesi dopo la data di scadenza se conservate nelle giuste condizioni. Nello specifico, a pagina 3 dello stesso, si legge che «scatole e flaconcini di vaccino Pfizer-BioNTech con data di scadenza da maggio 2021 a febbraio 2022 stampata sull’etichetta possono rimanere in uso per 3 mesi oltre la data indicata purché le condizioni di conservazione approvate, ossia tra i -90ºC e -60ºC, siano state mantenute».
Tuttavia, non si può non notare come tali indicazioni non sembrano reggersi su ricerche o studi che dimostrino effettivamente che non vi sono problemi connessi all’estensione della data di scadenza. O meglio, potrebbe anche essere che vi siano degli studi alla base di quanto stabilito, ma al momento ciò non resta che una mera ipotesi, dato che essi non sono appunto stati resi pubblici tramite la documentazione rilasciata.
Inoltre, a tal proposito bisogna anche ricordare che, stando a quanto sostenuto dall’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), è fondamentale rispettare la data di scadenza dei farmaci. Infatti, in un comunicato dell’agenzia si legge che «la data di scadenza dei medicinali non è la mera conseguenza di considerazioni arbitrarie o di logiche di tipo commerciale, ma scaturisce da evidenze scientifiche, essendo il risultato di una valutazione basata sugli studi di stabilità condotti sui farmaci».
Detto ciò, quanto stabilito non fa che confermare il fatto che Israele sia ormai diventato un laboratorio in tema vaccinazioni. Dopo essere infatti divenuto il primo Paese ad aver autorizzato la somministrazione della terza dose nonostante non vi fossero solide evidenze scientifiche che la giustificassero, adesso Israele si afferma anche come la prima nazione ad estendere la data di scadenza dei vaccini.
[di Raffaele De Luca]
Sembra il gioco delle tre carte. In ordine sparso, nel giro di nove mesi, hanno cambiato:
-temperature di conservazione;
-percentuali di diluizione;
-tempi di richiamo;
-possibilità di fare “mix”;
-fasce di età a cui somministrare un siero oppure un altro;
-durata della “copertura”, anche a uso e consumo del GP nostrano;
-percentuali di efficacia nell’immunizzare;
-data di scadenza.
E forse dimentico qualcosa… Ah sì, la definizione di vaccino ad opera del CDC!
incredibile cambian opure le date di scadenza
Come fermare tutto questo ? Non possiamo andare avanti così !