Anche in Portogallo i cittadini non dovranno più sottostare a gran parte delle restrizioni anti Covid: come annunciato la settimana scorsa dal premier Antonio Costa, infatti, a partire da oggi si entra in «una fase che si basa essenzialmente sulla responsabilità individuale di ciascuno» dovuta appunto alla «scomparsa della maggior parte dei limiti imposti dalla legge». Nello specifico, con le nuove misure è stato innanzitutto ridotto l’uso del Green Pass, che non sarà più necessario per svolgere attività quali recarsi al ristorante o accedere a centri benessere, terme, palestre e casinò. Esso d’ora in poi dovrà essere utilizzato solo per effettuare viaggi in aereo o in nave, partecipare a grandi eventi culturali, sportivi o aziendali, visitare strutture sanitarie e case di cura o recarsi in bar e locali notturni, che sono stati riaperti proprio con le nuove misure. Oltre a ciò, poi, non vi è più alcun limite relativo al numero di persone autorizzate a sedersi al ristorante così come non vi sono più limiti di capienza per le attività commerciali, i matrimoni, i battesimi e gli spettacoli culturali. Resta invece obbligatoria la mascherina per svolgere alcune attività, come usufruire dei trasporti pubblici o accedere alle case di cura e agli ospedali.
Le riaperture, che come sottolineato dal premier sono state possibili soprattutto grazie alle tante vaccinazioni effettuate, non erano però inaspettate: esse infatti sono la diretta conseguenza dell’esecuzione dell’ultima fase del piano presentato dal Governo nel mese di luglio. Oggetto della strategia, in pratica, era quello di tornare gradualmente alla normalità passando per tre fasi, da attuarsi non appena raggiunta la percentuale di portoghesi vaccinati prestabilita per ciascuna di esse. Così, dopo aver dato esecuzione alle prime due fasi, adesso è divenuta realtà anche la terza, la cui attuazione era prevista proprio per i primi di ottobre, giorni in cui si puntava al raggiungimento dell’85% della popolazione completamente vaccinata. Dunque, siccome tale obiettivo è stato raggiunto (in Portogallo infatti attualmente l’85% della popolazione ha completato il ciclo vaccinale), il governo non ha tardato ad effettuare le riaperture così come era stato stabilito.
Detto ciò, non si può non notare come la risposta alla pandemia da parte del Portogallo sia di gran lunga differente rispetto a quella italiana. Infatti, anche se nel nostro Paese quasi il 79% della popolazione over 12 ha completato il ciclo vaccinale, non sono stati predisposti programmi simili a quello del Portogallo, ovvero strategie volte a ridurre l’uso del Green Pass. Anzi, con i decreti sul lasciapassare sanitario che si sono succeduti nel tempo l’Italia si è invece affermata come lo Stato con il Green Pass più severo d’Europa insieme alla Grecia. Sono infatti diversi gli stati europei in cui non è stato introdotto tale strumento, mentre altri, come appunto il Portogallo, si stanno incamminando verso un graduale ritorno alla normalità pre-pandemica.
[di Raffaele De Luca]
Benissimo, uno Stato in meno dove andare.