Un nuovo caso di maltrattamenti di vitelli e mucche in un allevamento Grana Padano, ancora una volta in Lombardia, in provincia di Brescia. Anche in questo caso è una inchiesta dell’associazione ambientalista Essere Animali che porta i fatti all’attenzione del pubblico, testimoniando incuria, mancato rispetto delle prescrizioni sanitarie e gravi maltrattamenti a danno degli animali.
Le immagini raccolte nell’ambito della nuova inchiesta mostrano come gli animali vivano in “un grave stato di incuria“. “Gli animali sono completamente sporchi, così come i capezzoli delle mucche che vengono avviate alla mungitura, il tutto con un elevato rischio di contaminazione batterica. Il mancato rispetto delle prescrizioni sanitarie costituisce un potenziale pericolo per la salute dei consumatori, ma anche un danno per gli animali” afferma il report.
La struttura “contiene circa mille animali tra mucche e vitelli”. “A causa di difetti strutturali o mancanza di manutenzione, in occasione di piogge anche non particolarmente intense, si formano all’interno delle stalle estese pozze d’acqua che non vengono asciugate, costringendo gli animali a vivere con le zampe nell’acqua per giorni”. Ad aggravare la situazione vi sarebbero “recinti rotti o con parti arrugginite che possono ferire gli animali”. “Alcuni vitelli sono morti soffocati, con la testa incastrata nella mangiatoia del box, episodi per cui è possibile prefigurare il reato di uccisione di animali, in quanto nessun operatore è intervenuto per liberarli” riporta Essere Animali.
Alcune procedure controverse, come l’allontanamento dei vitelli appena nati dalle madri per avviarle al processo di mungitura del latte destinato al commercio, sono definite dalla legge italiana. Per tale motivo Essere Animali, insieme a 79 ONG provenienti da tutto il mondo, sta esercitando pressioni sulla Commissione Europea per richiedere un’urgente revisione della normativa sulla protezione degli animali da allevamento.
Si tratta della seconda testimonianza di questo tipo raccolta da Essere Animali nel giro di poche settimane: a luglio, infatti, l’associazione aveva realizzato una prima inchiesta in uno stabilimento lombardo, che documentava abusi simili a quelli riportati in questo nuovo documento. In quell’occasione, il Consorzio Tutela Grana Padano aveva sottolineato come si trattasse di un caso isolato, che non rappresentava gli standard generali previsti. Il Consorzio aveva inoltre bloccato le marchiature delle forme di Grana prodotte con il latte di quello stabilimento e dichiarato di star lavorando alla definizione di un nuovo sistema per la valutazione del benessere animale. Anche a seguito di questo nuovo caso il Consorzio ha già annunciato, in un comunicato riportato da Il Salvagente, di aver «sospeso (e poi bloccato) in via cautelativa i servizi di marchiatura delle forme prodotte con latte della stalla oggetto dell’ultima investigazione dell’associazione Essere Animali». Tuttavia il grave problema delle violenze sugli animali, pur non potendo escludere che riguardi solo una piccola parte degli allevamenti del Grana Padano, non appare ancora risolto.
Potete vedere il video completo dell’inchiesta a questo link.
[di Valeria Casolaro]
Queste immagini fanno male al cuore. Com’è possibile che si debba ancora assistere a questa vergogna? L’animale è un essere vivente come noi, prova sentimenti come noi, soffre come noi. Da dove deriva questo malsano comportamento dell’uomo, che sentendosi superiore a tutti gli esseri viventi, si sente autorizzato a umiliare e non rispettare gli animali?