Il virologo e ormai volto noto della tivù Massimo Galli è indagato per turbativa d’asta e falso ideologico dalla Procura di Milano. La star della narrazione pandemica si sarebbe reso protagonista del più tipico dei reati che vedono spesso finire alla ribalta i “baroni” delle Università italiane: assieme a 23 colleghi avrebbe favorito alcuni candidati per l’assegnazione di posti di professore di ruolo all’Università degli Studi di Milano, penalizzandone altri non graditi. I fatti contestati si riferiscono ai concorsi universitari di Medicina ritenuti truccati all’Università degli Studi di Milano nel 2020.
Secondo quanto appreso in ambienti investigativi e riportato dal Corriere della Sera: “L’ipotesi di reato mossa al primario dell’ospedale Sacco è che, nella veste di presidente della commissione giudicatrice della selezione bandita nel giugno 2019 per un posto di professore di ruolo di seconda fascia all’Università Statale in malattie cutanee, infettive e dell’apparato digerente nel Dipartimento di scienze biomediche e cliniche dell’ospedale Sacco, avrebbe condizionato l’intera procedura allo scopo di penalizzare un candidato (Massimo Puoti, direttore di struttura complessa di malattie infettive dell’ospedale Niguarda di Milano) attraverso criteri di valutazione dei punteggi che nel febbraio 2020 favorissero invece il candidato poi risultato vincente, Agostino Riva, legato a Galli da stima professionale e fiducia personale”.
A Galli viene contestato un secondo episodio analogo: nel giugno 2020, durante la procedura di selezione per assumere quattro dirigenti biologi da assegnare all’Unità malattia infettive del Sacco, avrebbe concordato con il direttore generale dell’Azienda sociosanitaria territoriale Fatebenefratelli-Sacco, Alessandro Visconti, la preparazione di un avviso pubblico ritagliato sulle caratteristiche di due candidate che intendeva a favorire (di cui una poi vincente).
L’altra accusa che pende sul capo del virologo è quello di turbativa d’asta: l’imputazione in questione si riferisce a un concorso per un posto come professore di ruolo di prima fascia in Igiene generale e applicata sempre alla Statale di Milano, bandito nell’aprile 2020 e vinto da Gianguglielmo Zehender. In questo caso Galli avrebbe “ritagliato il profilo del concorso sul ritratto di Zehender” per farlo vincere.