martedì 5 Novembre 2024

Monthly Report: Cannabis, 60 anni di proibizionismo possono bastare?

Oggi fanno la Marijuana in sigarette, non lo sapete? Oh, sì, sempre più sigarette di Marijuana sono sul mercato. La Marijuana, che viene già chiamato fumo assassino negli uffici della polizia. La polizia sa tutto sul fumo assassino. Ogni volta che un crimine particolarmente crudele è commesso, per cercare il responsabile la polizia comincia a dare la caccia ai consumatori di fumo assassino della zona. Chiedete ai poliziotti, vi racconteranno storie sui crimini dei fumatori assassini, capaci di bloccare il sangue più caldo nelle vene più tranquille. La prima sigaretta di fumo assassino dona sogni strani e stranamente belli, ma dopo le prime sigarette ci vuole sempre più fumo per riprodurre il sogno e improvvisamente i nervi torturati cedono e il fumatore omicida deve tagliare e accoltellare, picchiare e sparare, per soddisfare la fame tormentata creata dalla droga”.

Rileggere al giorno d’oggi queste righe fa sorridere ed è probabile che nemmeno il più fervente proibizionista oserebbe tanto. Sono di un quotidiano statunitense e l’anno di pubblicazione è il 1931. In quegli anni si scatenò una violentissima campagna su tutti i mezzi di stampa contro la cannabis, all’epoca ancora legale come sempre lo era stata nella storia dell’umanità. Di articoli come questo, praticamente fatti in fotocopia, ne uscirono a centinaia. Fu la prima campagna di fake news ad ampio raggio, portata avanti dal grosso dell’industria dell’epoca ed orchestrata dal governo americano tramite il Federal Boreau of Narcotics, che con i fondi statali produsse anche un film volto a terrorizzare il popolo americano sulla terribile nuova droga chiamata marijuana. All’epoca la canapa aveva un ruolo centrale nell’economia del paese e nella vita delle famiglie: ci si facevano i vestiti, la carta, la farina, l’olio, il mangime per gli animali, le vele delle navi, le lenzuola e molto altro. Henry Ford aveva addirittura brevettato un’auto costruita in fibra di canapa e alimentata con il bioetanolo estratto dalla stessa pianta. Gli armadietti dei medicinali degli americani e non solo erano pieni di rimedi per la salute a base di cannabis, i cui benefici contro una lunga lista di problemi di salute erano inclusi nelle farmacopee del mondo intero e pubblicizzati sui giornali. La campagna di demonizzazione servì a cambiare le carte in tavola, liberando il mercato per le nascenti industrie delle fibre plastiche, del petrolio e dei medicinali. Al punto che diversi ricercatori, non senza indizi, ritengono che le ragioni del proibizionismo vadano ricercate proprio nell’attività di lobby di queste industrie sul governo americano dell’epoca.

Quale che sia la verità, è interessante e istruttivo notare come pochi anni di terrorismo mediatico bastarono per convincere la popolazione non solo ad accettare, ma addirittura a desiderare la messa al bando totale di una pianta. Non dei suoi fiori psicoattivi si badi bene, proprio di tutte le parti della pianta di canapa. Esattamente come se per vietare il vino si vietasse la coltivazione della vigna. Da allora è passato quasi un secolo ma, le scelte fatte in quell’epoca influiscono ancora sulle nostre vite e sul pianeta. Tutto quello che leggerete nelle prossime pagine è stato reso possibile dalle menzogne diffuse dalla grande stampa dell’epoca, ieri come oggi irrimediabilmente al soldo del potere politico ed economico. Un dato che dovrebbe fare riflettere, tanto più di questi tempi.

L’obiettivo di questo terzo numero del mensile de L’Indipendente è proprio quello di portarvi a conoscere la verità su una pianta tanto demonizzata. Cosa hanno provocato, in Italia e nel mondo, decenni di proibizionismo? Come e perché molti Stati stanno attuando una via di uscita dalla “guerra alla droga”? Cosa succede a livello sociale e sanitario dove la cannabis diventa legale? Quali interessi economici si muovono dietro la legalizzazione? Ed ancora: la cannabis è veramente una medicina? E sul serio la canapa industriale potrebbe sostituire molte materie prime e contribuire efficacemente a migliorare l’ambiente?

Il mensile, in formato PDF, può essere scaricato dagli abbonati a questo link: lindipendente.online/monthly-report/

L'Indipendente non riceve alcun contributo pubblico né ospita alcuna pubblicità, quindi si sostiene esclusivamente grazie agli abbonati e alle donazioni dei lettori. Non abbiamo né vogliamo avere alcun legame con grandi aziende, multinazionali e partiti politici. E sarà sempre così perché questa è l’unica possibilità, secondo noi, per fare giornalismo libero e imparziale. Un’informazione – finalmente – senza padroni.

Ti è piaciuto questo articolo? Pensi sia importante che notizie e informazioni come queste vengano pubblicate e lette da sempre più persone? Sostieni il nostro lavoro con una donazione. Grazie.

Articoli correlati

1 commento

Comments are closed.

Iscriviti a The Week
la nostra newsletter settimanale gratuita

Guarda una versione di "The Week" prima di iscriverti e valuta se può interessarti ricevere settimanalmente la nostra newsletter

Ultimi

Articoli nella stessa categoria