Un aumento del budget annuo di 1,35 miliardi per il 2022, la gran parte dei quali destinati allo Stato Maggiore per l’acquisto di nuovi armamenti. Mentre il Governo Draghi smonta pezzi di stato sociale per rispettare i limiti di spera, se c’è una voce che non subisce crisi è proprio quella dei fondi per il ministero della Difesa, che arrivano a toccare i 26,49 miliardi di euro complessivi, con un aumento del 20% in appena tre anni. 8,27 miliardi sono stanziati al fine esplicito di acquistare nuovi armamenti. È quanto rilevato da uno studio condotto da Mil€x, Osservatorio sulle Spese Militari Italiane.
Il Ministero della Difesa starebbe infatti sottoponendo al Parlamento numerosi nuovi programmi di riarmo, che verrebbero avviati a partire dal 2022. L’acquisto di nuove armi si costituisce quindi come la spesa sulla quale il Governo investirà di più. La previsione dell’investimento era stata definita dai piani pluriennali stilati nel 2019, quindi prima dell’inizio della pandemia da Covid-19: nel corso di questi due anni, segnati dalla grave crisi sanitaria, l’entità dei fondi destinati alle armi non è stata minimamente intaccata.
Il bilancio totale delle spese per l’anno 2022 ammonta a 25,8 miliardi di euro, con un aumento del 5,4% rispetto al 2021 (circa 1,35 miliardi di euro). L’aumento di fondi più sostanzioso, 1,2 miliardi di euro (il 17,65%), va allo Stato Maggiore e al Segretario Generale della Difesa, con il fine di stanziare nuovi sistemi di armamento. Un aumento di più di 200 milioni di euro (il 10,94%) va alla Marina Militare, mentre calano leggermente i fondi per l’Aeronautica Militare (del 2,90%) e quelli per l’Esercito rimangono sostanzialmente invariati.
Il totale Bilancio della Difesa deve sommare al proprio totale anche le spese effettuate presso altri Ministeri, come quelle per il fondo Missioni militari all’estero presso il Ministero dell’Economia o i fondi finalizzati all’acquisizione dello sviluppo di sistemi d’arma stanziati dal Ministero per lo Sviluppo Economico. La spesa militare complessiva costituisce quindi una somma di tutti questi elementi. Ulteriori spese indirette portano il bilancio totale a 26,49 miliardi di euro, ovvero un aumento di 849 milioni rispetto al 2021 e di quasi il 20% in più dal 2019. Tali aumenti, tuttavia, derivano da decisioni prese in passato nell’ambito di bilanci pluriennali stilati in periodo pre-pandemia: l’amministrazione vigente ha ritoccato la cifra di “soli” 31 milioni di euro.
Per quanto riguarda il solo Ministero della Difesa, quindi, l’investimento totale è di 5,39 miliardi di euro, con un aumento di 1,3 miliardi rispetto all’anno precedente, e di 2,89 miliardi al Ministero per lo Sviluppo Economico, in calo di 350 milioni. Tra questi ultimi rientrano “105 milioni per gli interessi sui mutui accesi dallo Stato per conferire in anticipo alle aziende le cifre stanziate per specifici progetti d’arma pluriennale”, come riportato dall’Osservatorio.
L’aumento più ingente è quindi destinato all’acquisto di nuove armi: 8,27 miliardi, un miliardo in più (+13,7%) rispetto alla cifra complessiva del 2021, la quale costituiva già un massimo storico, e 3,5 miliardi in più rispetto al 2019, ovvero un 73,6% in più.
[di Valeria Casolaro]
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