Il Tribunale di primo grado di Namur ha accertato, in rito sommario, l’illegalità dell’uso del Covid Safe Ticket (CST) in Vallonia. Lo ha reso noto martedì l’associazione per la difesa dei diritti e delle libertà fondamentali “Le Notre Bon Droit”, all’origine dell’azione. La Regione belga, che non si è presentata all’udienza, è stata condannata a ritirare le disposizioni in vigore entro 7 giorni. Pena una multa da 5.000 euro per ogni giorno di ritardo dalla data di notifica dell’ordine. Tuttavia il certificato Covid non scomparirà. Il Governo vallone infatti, ha annunciato il ricorso e per questo motivo l’obbligo di esibirlo resterà fino a sentenza definitiva.
Il tribunale ha constatato la presenza di problemi di legalità, tra cui la contrarietà del CTS al diritto europeo e al diritto alla protezione dei dati personali. I giudici hanno rilevato inoltre, che queste norme violano il principio di proporzionalità delle misure restrittive della libertà e degli obiettivi perseguiti; poiché non è stato dimostrato, che il Greenpass sia l’unica alternativa ad un nuovo Lockdown.
In Belgio e in particolare in Vallonia, il Covid Safe Ticket è necessario per andare al ristorante, al bar e nei luoghi al chiuso. Tuttavia le iniziative dei cittadini e delle associazioni si stanno moltiplicando nel Paese: un’azione analoga contro il Greenpass di Bruxelles è stata presentata al tribunale di primo grado della capitale e sarà discussa il prossimo 8 dicembre.
[di Iris Paganessi]