I gorilla di montagna del Ruanda – i gorilla beringei – dopo essere arrivati sull’orlo dell’estinzione, stanno finalmente aumentando di numero. Un avvenimento che sta attirando sempre più turisti e dando impulso all’economia locale. Un tempo, questi primati erano solo 254 sui monti Virunga, oggi sono oltre 600 – più 400 nel vicino Uganda -, e la chiave del successo risiede nella conservazione estrema attuata nel paese con una decisa stretta al bracconaggio. In più, se fino a non molto tempo fa questo animale veniva visto come un essere pericoloso, aggressivo ed era la preda preferita dei bracconieri, i quali poi vendevano le parti del loro corpo come trofei, oggi – grazie alle numerosissime ricerche effettuate nel corso del tempo – sono considerati non solo degli esseri gentili, ma anche tra le attrazioni turistiche migliori.
Nonostante le numerose criticità passate, come nei primi due mesi di pandemia durante i quali, nelle riserve, sono stati rinvenuti 822 trappole illegali dai ranger (nel 2019 “solo” 21), gli sforzi di conservazione per la salvaguardia della specie nel periodo successivo, hanno dato buoni frutti e, in tutto questo, il ruolo dei turisti è stato importantissimo. Questi, ogni giorno, pagano 1500 dollari a persona per trascorrere anche solo un’ora in compagnia dei gorilla. Una dinamica importantissima per il paese, poiché non solo l’elevato numero dei visitatori – di cui molti particolarmente benestanti – ha aumentato i posti di lavoro in specifici settori essenziali per il turismo – facchinaggio, ristorazione, settore alberghiero di lusso – ma in più, i soldi ricavati vengono investiti nel miglioramento della preservazione dei primati.
[di Eugenia Greco]