Il Comitato tecnico scientifico (CTS), il gruppo di esperti del governo che fornisce consulenza e supporto in ottica superamento dell’emergenza Covid, continua a rifiutare un confronto scientifico sulle politiche sanitarie e, in particolare, sulle decisioni prese in merito alle vaccinazioni anti Covid. Negli scorsi mesi, infatti, la CMS (Commissione Medico Scientifica) – una sorta di CTS alternativo nato dal basso e composto da sei personalità di alto profilo – ha chiesto al CTS un incontro istituzionale, un tavolo di confronto scientifico durante il quale gli esperti del CTS avrebbero dovuto fornire delle risposte – basate sulle evidenze scientifiche – ai dubbi ed alle perplessità dei membri della CMS. Tale incontro però non è mai avvenuto in quanto fino ad ora non è arrivata alcuna risposta alla richiesta della CMS. Fatta questa breve premessa, nelle prossime righe ripercorreremo cronologicamente gli eventi che hanno portato alla creazione della CMS per poi illustrare nel dettaglio alcuni delle numerose domande che i suoi membri avrebbero voluto porre al CTS.
È il 2020 quando viene lanciata l’idea di raggruppare persone competenti (ricercatori, professori e medici) ma perplesse riguardo le scelte prese in Italia per contrastare l’emergenza Covid. Viene così formato un gruppo composto da 30 esperti che per circa un anno si confrontano, leggono e confrontano ricerche, e sviluppano una serie di dubbi prettamente scientifici su alcune linee ufficiali. Questo gruppo di esperti entra poi in contatto con “ContiamoCi!”, un’associazione composta da sanitari, socio-sanitari ed affini il cui scopo è quello di tornare alla «medicina di sempre» dove, tra le altre cose, «la ricerca scientifica deve essere libera da interessi speculativi».
Mentre il gruppo stringe rapporti con l’associazione “ContiamoCi!” il dottor Dario Giacomini – fondatore della stessa – inizia a collaborare con l’ex leader dei portuali di Trieste Stefano Puzzer dando vita al Coordinamento 15 ottobre. Quest’ultimo chiede di formare appunto una sorta di CTS alternativo al gruppo di esperti, i quali accettano pretendendo, però, di inserire al suo interno personalità di alto profilo. Nasce così la CMS (Commissione Medico Scientifica) formata – come anticipato in precedenza – da sei esperti con un curriculum di alto livello, ossia: il Presidente Alberto Donzelli, specialista in Igiene e Medicina preventiva e in Scienza dell’Alimentazione nonché ex membro del Consiglio Superiore di Sanità, Paolo Bellavite, già professore di Patologia Generale all’Università di Verona e autore di oltre 250 pubblicazioni scientifiche, Marco Cosentino, docente di Farmacologia all’Università Insubria, Giovanni Frajese, Professore Associato di Scienze Tecniche Mediche Applicate presso l’Università degli Studi di Roma “Foro Italico”, Patrizia Gentilini, medico oncologo ed ematologo nonché membro ISDE (Associazione Medici per l’Ambiente) ed Eugenio Serravalle, medico specializzato in Pediatria Preventiva, Puericultura e Patologia Neonatale.
La CMS decide dunque di chiedere il sopracitato incontro istituzionale al CTS. Non un incontro mediatico, ma una riunione scientifica e istituzionale, pensata per porre domande ed ottenere risposte basate sui dati. La richiesta viene fatta presente al ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli, il quale si dice favorevole all’incontro e promette di organizzato. Tuttavia, il tavolo di confronto non viene pianificato e nessun esponente del governo fornirà aggiornamenti a riguardo. Proprio per questo, tramite alcuni avvocati, i membri della CMS effettuano una richiesta scritta per chiedere nuovamente di predisporre tale incontro, ma anche questa volta non arriva loro alcuna risposta.
A distanza di quasi due mesi, all’interno della CMS ci si interroga sulle motivazioni del diniegho. Dopotutto, gli esperti del CTS non dovrebbero essere ampiamente interessati a partecipare a questo incontro, che permetterebbe di eliminare i dubbi della CMS? Le ipotesi avanzate dai suoi membri potrebbero infatti essere smentite definitivamente in base alle evidenze scientifiche in possesso del CTS. Insomma, la domanda che adesso si pone la CMS è la seguente: per quale ragione non ci può essere – anche tenendo conto delle tante persone che ancora sono scettiche sui vaccini anti Covid – un incontro istituzionale tra scienziati di livello che permetterebbe di fornire una risposta chiara ed inattaccabile ad alcuni dubbi sulle vaccinazioni e sulle linee politico-scientifiche adottate durante l’emergenza pandemica? Se abbiamo sbagliato qualcosa nella lettura e nell’interpretazione dei dati – si chiedono i ricercatori membri della CMS – il Comitato Tecnico Scientifico non dovrebbe avere tutto l’interesse a smentirci e magari farci fare anche una bruttissima figura? Ad ora, però, tutto tace.
Le tematiche sulle quali la Commissione alternativa chiede un dibattito scientifico franco e risposte sono le seguenti: andamenti della mortalità totale 2021 contro quella 2020 e precedenti; mortalità totale negli studi di controllo randomizzato con vaccini a mRNA; dati precisi sulla prevenzione dell’infezione da parte dei vaccini anti-Sars-CoV-2; opportunità della vaccinazione in età pediatrica; rischi relativi di infezione per la comunità causati da bambini e adulti non vaccinati; sorveglianza attiva vs sorveglianza passiva e nesso di causalità nella stima degli eventi e delle reazioni avverse e relative implicazioni.
Riportiamo inoltre di seguito alcune dei punti sui quali la CMS vorrebbe poter esprimere rilievi e avanzare dubbi, scientificamente argomentati, dinnanzi al CTS durante questo ipotetico incontro istituzionale.
- Andamenti della mortalità totale 2021 vs 2020 e precedenti (EuroMOMO). Mortalità totale nei RCT con vaccini a mRNA. Implicazioni.
- Vaccini anti-Sars-CoV-2 e prevenzione dell’infezione. Implicazioni.
- Opportunità della vaccinazione in età pediatrica.
- Bambini e adulti non vaccinati (vs vaccinati) e rischi relativi di infezione per la comunità.
- Sorveglianza attiva vs sorveglianza passiva e nesso di causalità nella stima degli eventi e delle reazioni avverse. Implicazioni.
[di Raffaele De Luca]
Il CMS dovrebbe essere più aggresivo nella comunicazione, in modo da mettre il CTS in cattiva luce, utilizzando qualsiasi mezzo di comunicazione.