Dieci miliardi di dollari è la cifra generata in una sola settimana dalla comunicazione dell’esistenza della variante chiamata Omicron che ha fatto salire – ancora una volta – la quotazione delle azioni delle case farmaceutiche. Dopo l’annuncio arrivato dal Sud Africa, i giganti della farmaceutica Pfizer e Moderna hanno aumentato in una settimana il valore delle proprie azioni rispettivamente del 7,4% e del 13,6%.
I soliti fondi al centro del problema
Numeri alla mano, Global Justice Now mostra i profitti degli azionisti delle due farmaceutiche. Stephane Bancel, CEO di Moderna, in una sola set...
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Buongiorno,
provo a rispondere alla sua riflessione in due punti.
1) Il profitto di cui si parla nell’articolo è riferito alla variazione delle azioni nella settimana dell’annuncio della variante Omicron, come riferito da Global Justice Now – che prende i dati dal Nasdaq.
https://www.globaljustice.org.uk/news/omicron-variant-made-10-billion-in-a-week-for-top-moderna-and-pfizer-shareholders/
https://docs.google.com/spreadsheets/d/12r3tikFLQsFlhp4qvYybwGCeJ4RymUPh/edit#gid=2138271628
2) In finanza anche gli annunci procurano enormi variazioni e quando i vaccini sono stati approvati le case farmaceutiche avevano visto già un incremento delle proprie azioni per il semplice fatto di aver annunciato la creazione del vaccino. Se proprio si volesse osservare la reale variazione delle azioni delle farmaceutiche in tempi di pandemia sarebbe corretto prendere in esame un arco temporale più lungo.
Da Google Finance possiamo osservare i grafici con la variazione delle azioni delle case farmaceutiche maggiormente coinvolte nella produzione di vaccini in Occidente nei precedenti 5 anni
Moderna – Se è vero che gli attuali 247 dollari sono inferiori al picco di 449 dollari del 10 settembre 2021 (le azioni non sono mai arrivate a 480) è altrettanto vero che rimane ben al di sopra dei 112 dell’8 gennaio 2021, per non parlare rispetto ai 19 dollari del 10 gennaio 2020.
https://www.google.com/finance/quote/MRNA:NASDAQ?sa=X&ved=2ahUKEwjEsdOopov1AhUR_KQKHQT8D3EQ_AUoAXoECAMQAw&window=5Y
AstraZeneca – oggi è a 8.678 contro i 7.645 del 10 gennaio 2020
https://www.google.com/finance/quote/AZN:LON?sa=X&ved=2ahUKEwiCqev6p4v1AhUE-aQKHZqkBdsQ_AUoAXoECAMQAw&window=5Y
Johnson & Johnson – oggi è a 171 mentre il 10 gennaio 2020 era a 145 dollari
https://www.google.com/finance/quote/JNJ:NYSE?sa=X&ved=2ahUKEwjsptykqIv1AhVDt6QKHQbUAd8Q_AUoAXoECAIQAw&window=5Y
Pfizer – oggi è a 57 dollari mentre il 10 gennaio 2020 era a 37 dollari
https://www.google.com/finance/quote/PFE:NYSE?sa=X&ved=2ahUKEwjq-frbpYv1AhXS_KQKHfoSAeYQ_AUoAXoECAIQAw&window=5Y&comparison=
BioNTech – 240 dollari di oggi contro i 39 del 10 gennaio 2020 https://www.google.com/finance/quote/BNTX:NASDAQ?window=5Y
Come si evince da tutti i grafici, le azioni delle case farmaceutiche citate, dopo le normali fluttuazioni del mercato, sono tutte aumentate di valore rispetto alle stesse prima dello scoppio pandemico.
Michele Manfrin
Mi deve scusare ma Lei sta ancora facendo una lettura dei “numeri “ molto tendenziosa . Senza andare nel dettaglio azione per azione prendo un riferimento generico ovvero l’indice Nasdaq 100 che il 10 gennaio gennaio 2020 valeva 9148 ed oggi vale 16.344. Vi è stato un incremento del 79%. Se nel contempo prendiamo Pfizer ( che è l’unica tra i farmaceutici che non è al di sotto dei propri massimi ) vediamo che l’incremento è stato del 69% . Mi sembra pertanto evidente che non è stato solo il settore farmaceutico ad aver giovato della ripresa economica e quindi , ritengo demagogico , affermare che le aziende farmaceutiche si siano arricchite alle spalle dei malati di Covid mentre tutti gli altri settori economici soffrivano per la malvagità dei produttori di vaccini .
Mi permetto inoltre di farle presente ( in quanto è il mio lavoro ) che il 10 agosto 2021 Moderna ha fatto un massimo a 498.30 e non 447 come Lei erroneamente ( o volutamente ? ) scrive
Prima di risponderLe, la invito a mantenere dei toni e dei modi appropriati.
1) Non posso non notare che i numeri da Lei forniti non hanno alcuna fonte e/o link diretto con cui si possa verificare quanto riporta, mentre nella mia precedente risposta Le ho riportato i dati in maniera puntuale e precisa.
2) Ciò che lei dice, anche qualora fosse corretto, non smentirebbe ciò che riporto nell’articolo.
3) Nell’articolo non si dice, come da Lei riportato che “è stato solo il settore farmaceutico ad aver giovato della ripresa economica”. Innanzitutto non ho parlato di ripresa economica e poi nell’articolo si fa specifico riferimento a quanto abbiano incassato i fondi e le società d’investimento (che sono i maggiori azionisti della stragrande maggioranza delle maggiori aziende del mondo, farmaceutiche comprese); tant’è che il primo paragrafo si intitola “I soliti fondi al centro del problema”.
4) Mi trovi nell’articolo, come Lei afferma, dove abbia scritto che “le aziende farmaceutiche si siano arricchite alle spalle dei malati di Covid mentre tutti gli altri settori economici soffrivano per la malvagità dei produttori di vaccini”. Se vuole le risparmio il tempo di dover leggere nuovamente: non c’è scritto da nessuna parte. E poi il demagogo sarei io?
5) come detto nel punto 1, Lei non mi riporta fonti e link presso cui verificare i numeri. Ma anche ammettendo che Moderna sia arrivata a 498, non cambia la sostanza del discorso che ho affrontato nella precedente risposta. Per dimostrarlo riscrivo la medesima cosa prendendo per buono il nuovo numero dai lei riportato (nel precedente commento aveva scritto 480 [si metta d’accordo con sé stesso]): anche se il picco fosse stato quello che Lei dice, ripeto che i 247 dollari del 30 dicembre scorso erano comunque maggiori dei 112 dell’8 gennaio 2021, per non parlare rispetto ai 19 dollari del 10 gennaio 2020. ( https://www.google.com/finance/quote/MRNA:NASDAQ?sa=X&ved=2ahUKEwjEsdOopov1AhUR_KQKHQT8D3EQ_AUoAXoECAMQAw&window=5Y )
Nel concludere La invito a leggere e cercare di comprendere il testo, senza aggiungere sue deduzioni e/o interpretazioni, attenendosi a quanto da me scritto (magari guardano anche le fonti e i grafici che ho riportato, come anche nella precedente risposta) prima di avanzare velate offese nei mie confronti.
Sulla questione delle lobby in America non si discute, è una vecchia storia lastricata di corruzione .
Sulla questione dei maxi profitti azionari avrei viceversa dei dubbi .
Lo specchietto sottostante mostra che ( escludendo Pfizer) i maggiori produttori di farmaci anti covid hanno mediamente perso di valore dai loro massimi dal 30 al 50 percento da quando i loro vaccini sono stati approvati.
Un dimezzamento di valore in una borsa che nel 2021 ha avuto una crescita media del 20% mi sembra che contraddica il titolone (forse un po’ troppo demagogico) di questo articolo .
Moderna da 480 a 247
Biontech da 436 a 240
Astra Zeneca da 64 a 53
Merck da 92 a 76
Pfizer da 43 a 57
Buongiorno,
provo a rispondere alla sua riflessione in due punti.
1) Il profitto di cui si parla nell’articolo è riferito alla variazione delle azioni nella settimana dell’annuncio della variante Omicron, come riferito da Global Justice Now – che prende i dati dal Nasdaq.
https://www.globaljustice.org.uk/news/omicron-variant-made-10-billion-in-a-week-for-top-moderna-and-pfizer-shareholders/
https://docs.google.com/spreadsheets/d/12r3tikFLQsFlhp4qvYybwGCeJ4RymUPh/edit#gid=2138271628
2) In finanza anche gli annunci procurano enormi variazioni e quando i vaccini sono stati approvati le case farmaceutiche avevano visto già un incremento delle proprie azioni per il semplice fatto di aver annunciato la creazione del vaccino. Se proprio si volesse osservare la reale variazione delle azioni delle farmaceutiche in tempi di pandemia sarebbe corretto prendere in esame un arco temporale più lungo.
Da Google Finance possiamo osservare i grafici con la variazione delle azioni delle case farmaceutiche maggiormente coinvolte nella produzione di vaccini in Occidente nei precedenti 5 anni
Moderna – Se è vero che gli attuali 247 dollari sono inferiori al picco di 449 dollari del 10 settembre 2021 (le azioni non sono mai arrivate a 480) è altrettanto vero che rimane ben al di sopra dei 112 dell’8 gennaio 2021, per non parlare rispetto ai 19 dollari del 10 gennaio 2020.
https://www.google.com/finance/quote/MRNA:NASDAQ?sa=X&ved=2ahUKEwjEsdOopov1AhUR_KQKHQT8D3EQ_AUoAXoECAMQAw&window=5Y
AstraZeneca – oggi è a 8.678 contro i 7.645 del 10 gennaio 2020
https://www.google.com/finance/quote/AZN:LON?sa=X&ved=2ahUKEwiCqev6p4v1AhUE-aQKHZqkBdsQ_AUoAXoECAMQAw&window=5Y
Johnson & Johnson – oggi è a 171 mentre il 10 gennaio 2020 era a 145 dollari
https://www.google.com/finance/quote/JNJ:NYSE?sa=X&ved=2ahUKEwjsptykqIv1AhVDt6QKHQbUAd8Q_AUoAXoECAIQAw&window=5Y
Pfizer – oggi è a 57 dollari mentre il 10 gennaio 2020 era a 37 dollari
https://www.google.com/finance/quote/PFE:NYSE?sa=X&ved=2ahUKEwjq-frbpYv1AhXS_KQKHfoSAeYQ_AUoAXoECAIQAw&window=5Y&comparison=
BioNTech – 240 dollari di oggi contro i 39 del 10 gennaio 2020 https://www.google.com/finance/quote/BNTX:NASDAQ?window=5Y
Come si evince da tutti i grafici, le azioni delle case farmaceutiche citate, dopo le normali fluttuazioni del mercato, sono tutte aumentate di valore rispetto alle stesse prima dello scoppio pandemico.
Michele Manfrin