Un rapporto del centro americano Carnegie Middle East Center sostiene che il rinvio delle elezioni presidenziali in Libia, inizialmente fissate per il 24 dicembre 2021, costituisca un’occasione per le milizie di usare la forza per fare pressioni sul Governo di UnitĂ Nazionale (GNU). L’altissima frammentazione della scena politica costituisce un fattore di rischio preponderante: da una parte vi sono figure politiche di spicco e fortemente in opposizione, dall’altra sul territorio è presente una moltitudine di milizie e gruppi armati influenzati da potenze straniere come Russia, Turchia, Emirati Arabi ed Egitto. Il rischio, sostiene il rapporto, è che nel 2022 scoppi un nuovo conflitto, scatenato dagli interessi contrastanti di questa moltitudine di fazioni.