Oltre 80 gruppi di fact-checking, che si occupano cioè di verificare la veridicità delle informazioni diffuse in rete, hanno chiesto alla piattaforma YouTube di migliorare il monitoraggio dei propri contenuti, dopo che il sito è stato definito “uno dei principali canali di disinformazione online”. In una lettera aperta alla CEO di YouTube Susan Wojcicki le associazioni hanno chiesto di “intraprendere azioni efficaci contro la disinformazione”, fornire contesto ai contenuti e smascherare coloro che pubblicano informazioni false, oltre ad assicurarsi che l’algoritmo non proponga contenuti di disinformazione agli utenti. La portavoce della piattaforma Elena Hernandez ha risposto rivendicando lo sforzo che da anni YouTube dichiara di mettere in campo per contrastare la disinformazione e rimuovere i contenuti violenti.