giovedì 26 Dicembre 2024

La psiche collettiva: una profezia di Jung

È uscito il mese scorso in Francia un interessante libro di Frédéric Lenoir che espone con appassionata chiarezza l’opera di Carl Gustav Jung (Jung. Un voyage vers soi, Albin Michel editore). Folgorante questo attualissimo passaggio dello psicanalista svizzero, 1944, giustamente ripreso da Lenoir: “Sono convinto che lo studio scientifico dell’anima sia la scienza dell’avvenire… Appare in effetti, con una chiarezza sempre più accecante che non sono né le carestie, né i terremoti, né i microbi, né il cancro ma che è proprio l’uomo a costituire per l’uomo il più grande pericolo. Il motivo è semplice: non esiste ancora alcuna protezione efficace contro le malattie psichiche: ora, queste epidemie sono infinitamente più devastatrici delle peggiori catastrofi! Il supremo pericolo che minaccia tanto l’essere individuale quanto i popoli nel loro insieme è infatti il pericolo psichico”.

L’inconscio collettivo che, secondo Jung, noi avremmo ereditato da tempi ancestrali, con i suoi miti, le sue interdizioni e le sue potenti pulsioni, se viene sollecitato per esercitare potere, per influenzare i comportamenti mediante le emozioni, impedisce a ciascuno di armonizzare il retaggio del passato, il proprio patrimonio di sensazioni materiali e spirituali, con l’ esperienza del vissuto.

Una accelerazione, una forzatura che produce choc emotivi, provocando sovrapposizioni di razionale e irrazionale, sconfinamenti tra salute individuale e benessere sociale. Il disagio che ne deriva gioca nell’interesse di chi vuole dominare senza farlo risultare troppo.

[di Gian Paolo Caprettini – semiologo, critico televisivo, accademico]

L'Indipendente non riceve alcun contributo pubblico né ospita alcuna pubblicità, quindi si sostiene esclusivamente grazie agli abbonati e alle donazioni dei lettori. Non abbiamo né vogliamo avere alcun legame con grandi aziende, multinazionali e partiti politici. E sarà sempre così perché questa è l’unica possibilità, secondo noi, per fare giornalismo libero e imparziale. Un’informazione – finalmente – senza padroni.

Ti è piaciuto questo articolo? Pensi sia importante che notizie e informazioni come queste vengano pubblicate e lette da sempre più persone? Sostieni il nostro lavoro con una donazione. Grazie.

Articoli correlati

12 Commenti

  1. L ‘ultima tragica conferma del pensiero di Jung,sono i cambiamenti climatici che faranno milioni di morti,vedi rapporto ONU.

    • le ultime righe vogliono portarti a comprendere che, se “l’uomo è il male dell’uomo”, ovvero “è proprio l’uomo a costituire per l’uomo il più grande pericolo”, significa che è lo stesso uomo che può modificare, attraverso la scienza, la capacità di capire e comprendere ad altri, la realta che ci circonda, porta al primo, vantaggi studiati ed ideati in precedenza. Basti considerare la situazione in cui viviamo ora, dove molti pensano, pur vaccinati, che la colpa dei numeri (falsi e manipolati) che vengono dati ogni giorno, a proposito dei contagi, morti etc, sia colpa dei NO VAX, quando è vero il contrario. La PNL (programmazione neuro-linguistica) ha lavorato, essendo scienza, molto bene a questo fine, e chi l’ha adottata, l’ha maneggiata con estrema scaltrezza. Di fatto ci sono fior di professionisti che lavorano nelle istituzioni, nei gangli nevralgici del paese, che hanno saputo approfittarsi dell’analfabetismo fiunzionale degli italiani, allineati, ma anche facilmente ricattabili, perché servendosi del sistema, hanno avuto posti di interesse, e quasi sempre, a scapito di chi invece se lo sarebbe meritato. Ecco quindi spiegato quelle ultime 2 righe.

  2. Il mondo non sarà distrutto da quelli che fanno il male, ma da quelli che li guardano senza fare nulla.
    Albert Einstein

    • Giustissimo! Mi sorprendo ogni giorno di quante persone con le quali parlo, considerino la gestione pandemia e i provvedimenti adottati dal governo “normali” e, ancora peggio, accettabili!

Comments are closed.

Iscriviti a The Week
la nostra newsletter settimanale gratuita

Guarda una versione di "The Week" prima di iscriverti e valuta se può interessarti ricevere settimanalmente la nostra newsletter

Ultimi

Articoli nella stessa categoria