Stop Finning Stop the Trade è ciò che stanno chiedendo i cittadini alla Comunità europea, visto che l’UE rappresenta uno dei maggiori esportatori di pinne di squalo. Eppure esistono regole a riguardo che vietino il trasporto di pinne di squalo a bordo delle navi e delle acque Europee. Gli squali, quando sbarcati, devono ancora avere le pinne attaccate e solo quando arrivati al porto di destinazione, possono essere spinnati, in quella che è una pratica disumana. Perché quando si parla di finning (il cosiddetto “spinnamento”) si parla proprio della truce asportazione delle pinne degli squali mentre essi sono ancora vivi. Un atto barbaro e spietato attraverso cui l’animale incontra ovviamente la morte, dopo inaudibili sofferenze.
Quando vengono catturati, gli squali vengono spinnati e, alle volte, rilanciati immediatamente in mare. Da lì a poco, le vittime si spengono dopo atroci sofferenze e un macabro spettacolo sanguinoso in mare. È dal 2013 che la Comunità Europea ha scelto di intervenire per mettere fine a una pratica tanto nefanda, vietando il finning sui pescherecci. Ma come denunciato dai cittadini europei che hanno dato vita alla raccolta firme (la quale chiuderà il 31 gennaio 2022) l’Unione Europea continua ad essere al centro dello sfruttamento di questi animali così come attrice di una pratica da condannare. Come viene precisato nella petizione, le ispezioni in mare sono purtroppo rare ed è risaputo quanto le pinne siano tuttora conservate. L’unica differenza è che vengono conservate illegalmente.
Sta dunque prendendo vita lo stesso processo che accadeva prima del 2013, solo che non è più effettuato alla luce del sole. Le pinne vengono conservate, trasbordate o sbarcate nell’UE, perché i pescherecci in questo modo risparmiano spazio per altre specie, rimanendo con le sole pinne di squalo mentre il corpo viene gettato in mare. Attraverso la petizione si chiede non solo l’estensione del Regolamento (UE) n.605/2013, ma l’elaborazione di un nuovo regolamento che salvaguardi a tutto tondo gli squali e non sia solo finalizzato a impedire lo spinnamento nelle acque europee. Per ora i firmatari sono più di un milione e sembra che si sia vicini alla salvaguardia completa degli squali, visto che si chiede la fine di ogni forma di commercio di squali e razze nel territorio dell’Unione Europea.
[di Francesca Naima]
Una squallida vicenda che spero si concluda al più presto possibile. La sofferenza atroce di questi poveri animali ci deve far riflettere, se c’è tanta sofferenza negli uomini e proprio perché ce lo meritiamo. la loro sofferenza e la nostra sofferenza in un immediato futuro se non smettiamo di calpestare ogni forma di vita vivente.